Par
Matilde Desgranges
Pubblicato il
6 novembre 2024 21:15
; aggiornato il 7 novembre 2024 alle 6:32
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Questo è senza precedenti. Per la prima volta nella storia del settore, al di fuori di una pandemia, non ci saranno corse di cavalliquesto giovedì 7 novembre 2024.
Tuttavia, “ci sono spettacoli 7 giorni su 7 e 365 giorni all'anno”, sottolinea Stéphane Meunier, presidente dell'Unione dei maestri, conducenti e fantini di trotto (SEDJ), contattato da -. “Anche a Natale, nei giorni festivi o anche a Capodanno. »
Ma tutto 26.000 professionisti del settore hanno deciso di mobilitarsi per denunciare un “generale stufo”. Si tratta di un emendamento nel quadro della legge sul finanziamento della previdenza sociale (PFLSS) volto ad aumentare la tassazione delle scommesse ippiche.
Questa “giornata dell'industria morta” sarà anche l'occasione per un grande evento a Parigi, che riunirà tutte le federazioni di corse ippiche.
“Un mese di finanziamento” in meno
In questione, “molta rabbia da parte del settore”, in relazione a un emendamento al PLFSS, il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale, presentato dallo Stato il 28 ottobre con l'obiettivo di aumentare la tassazione delle scommesse. L'ultima versione del supplemento è stimata tra 35 e 50 milioni di euro. “Ci priveremmo di un mese di finanziamenti” del settore, riassume Stéphane Meunier.
Un secondo emendamento prevede inoltre un'imposizione diretta sui giocatori, fino al 7,5% sui ricavi lordi delle scommesse ippiche effettuate sui giochi collocati nella rete fisica (PMU, ippodromi) e al 15% per le scommesse online. “Un secondo colpo”, denuncia anche.
Soprattutto perché le tasse si accumulano. “Facciamo parte del settore agricolo, ma siamo ancora tassati al 20% su alcuni prodotti”, si rammarica anche il presidente del sindacato, evidenziando anche una “dissonanza competitiva” con l’FDJ.
Due milioni di euro persi per lo Stato
“Vogliamo dimostrare allo Stato che in generale è stufo della mancanza di considerazione per il settore”, spiega Stéphane Meunier. Per fare ciò, i professionisti hanno deciso di chiudere il settore. Un’azione forte… che costa cara allo Stato.
Ogni giorno il settore incassa due milioni di euro netti allo Stato, senza che questo debba mettere alcun gettone nella macchinetta.
Domenica 3 novembre il governo ha fatto marcia indietro. Nello spettacolo “Sunday Politics” su Francia 3Il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin si è detto favorevole alla non tassazione delle scommesse ippiche.
L'emendamento volto ad aumentare la tassazione di queste scommesse è stato nuovamente esaminato e respinto, ma si mantiene la manifestazione prevista per giovedì 7 novembre “per far sentire questa gente stufa”.
Il presidente del SEDJ, in collaborazione con la Federazione nazionale dei sindacati degli operatori agricoli (FNSEA), prevede anche di rinnovare la mobilitazione nel quadro delle manifestazioni agricole, se l'industria delle corse dei cavalli non fosse ascoltata.
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