Sono infatti in corso discussioni avanzate tra Écolo, PS e PTB a Forest, Mons e, in misura minore, a Schaerbeek.
Gli avvenimenti recenti pongono i Verdi in una situazione scomoda.
Mentre lo stato maggiore ambientalista contava su un bluff del PS, che in diversi comuni aveva aperto trattative con il partito di estrema sinistra, ora prende sul serio questi tentativi di alleanza. E per una buona ragione. La direzione del partito socialista ha dato il via libera alla costituzione di una maggioranza con il PTB a Mons, Molenbeek e Forest.
L’ufficio del PS si divide sulla possibile partecipazione del PTB ad alcune maggioranze comunali
A Écolo non ce lo aspettavamo proprio…
gabbiano“Sinceramente siamo rimasti sorpresi dal via libera del PS”.
Il tema è stato quindi posto sul tavolo del gabinetto politico di Ecolo, che si è svolto lunedì sera a Namur.
“Sinceramente siamo rimasti sorpresi dal via libera del PSammette un eletto Ecolo presente all’ufficio. Il PS ha deciso di cambiare il suo atteggiamento nei confronti del PTB, nei comuni in cui ha il controllo. Siamo in una brutta situazione. Ma, paradossalmente, non siamo sicuri di trovarci davvero in una brutta situazione… Perché restiamo in dubbio sulla sincerità del PS, nei confronti del PTB.”
Lunedì sera la segreteria politica di Ecolo ha quindi discusso della strategia da adottare e di come interpretare la svolta del PS. Sono state espresse diverse opinioni divergenti, in modo piuttosto vivace ma, ci assicurano, costruttivo. Il partito, ovviamente, non è unanime sulla posizione da adottare. Le discussioni si sono concluse senza che fosse dato alcun ordine: nessun semaforo verde, nessun segnale di stop.
“Un problema di principio”
“Personalmente non sono favorevole ad un’alleanza con il PTBsottolinea una figura importante del partito. Non è assolutamente una questione di persone e nemmeno di programma. Ma ho un problema con i principi. Mi sembra difficile fare un accordo con un partito maoista (Nota del redattore: il PTB, nato come movimento maoista, ora si definisce marxista) che assume posizioni deboli sui diritti umani, su questioni come la minoranza uigura in Cina, il sostegno all’Ucraina, il rapporto con Vladimir Putin o l’Unione europea”.
Per i copresidenti Samuel Cogolati e Marie Lecocq la situazione è particolarmente scomoda. “Sono convinto che i copresidenti non siano favorevoli ad un accordo con il PTB, che ci identificherebbe immediatamente come attaccati alla sinistra, mentre Écolo potrebbe incarnare un’ecologia più centrista, o almeno non direttamente classificata come lasciato tuttoriprende questa figura del partito. Ma a Écolo il potere si esercita nella democrazia interna. E non dovremmo sopravvalutare il potere di una co-presidenza, soprattutto quando le persone sono appena state elette e hanno ancora tutto da dimostrare.”
A Écolo dipende la decisione di aderire o meno alla maggioranza comunale bene attivisti, nelle sezioni locali. In teoria il partito si accontenta di esprimere un parere.
Gli organi di governo possono certamente influenzare il corso delle cose, ma la manovra è delicata, data la poliedricità dell’attivista ambientalista. “I nostri attivisti sono al tempo stesso preoccupati per il doppio discorso del PTB, in rifiuto del conservatorismo del MR, e disgustati dal clientelismo del PS”, hanno riassunto Marie Lecocq, copresidente di Écolo, su La Libre il 17 ottobre.
Écolo, tuttavia, insiste su questo fatto: se il PTB si prepara a conquistare la maggioranza municipale, è su iniziativa del PS, e non di Écolo.
“Un bluff a Mons”
“Non abbiamo mai preso alcuna iniziativa nei confronti del PTB, né a Mons, né a Forest, a nessun livello. Negoziamo con il PS, ed è stato il PS a mettere in difficoltà il PTB.”ricorda una fonte ambientalista. “Ciò ci sorprende, soprattutto a Mons, dove francamente preferiremmo andare con gli Engagés piuttosto che con il PTB. Sorprende anche l’atteggiamento del sindaco Nicolas Martin: non è proprio una personalità sinistra… Questo tentativo di portare il PTB a Mons è probabilmente un bluff contro Georges-Louis Bouchez.”
La situazione varia da comune a comune.
A Schaerbeek, le discussioni tra PS, Écolo e PTB sono ancora agli inizi.
In Forest, invece, sono molto avanzati. In questo comune, la sezione locale di Ecolo ha deciso, al termine di un’assemblea generale, di non collaborare con il MR. Poiché il cartello MR-Défi è attualmente indistruttibile, il PTB si rivela praticamente inevitabile a Forest.
“Abbiamo già avuto numerose discussioni con il PS e il PTB, principalmente nel meritoci racconta Evelyne Uyttebroeck, ex ministro di Bruxelles e membro della sezione forestale locale di Écolo. Devono esserci ancora due o tre incontri, poi si arriverà alla condivisione degli assessori e delle competenze“.
Quanto al partito, naviga a vista, sulla scia del PS e in una fitta nebbia.
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