Nuovo episodio della telenovela giuridico-politica sull'ottenimento del benestare dell'Anticor. Mercoledì 6 novembre il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in cassazione dell'associazione anticorruzione, che impugnava la decisione della corte amministrativa d'appello di Parigi. Con sentenza del 16 novembre 2023, quest'ultima ha confermato la decisione del tribunale amministrativo di Parigi, presa il 23 giugno 2023, di annullare l'approvazione ottenuta dall'associazione il 2 aprile 2021. La giustizia amministrativa era stata adita da un ex membro escluso dall'associazione e membro in rottura con la direzione.
Dal 2015 la procedura di accreditamento consente alle associazioni certificate dall'esecutivo di costituirsi parte civile in cause legali. Questa costituzione permette di avere accesso al fascicolo, di avanzare richieste di atti investigativi, ma anche di costringere la procura ad aprire un'indagine giudiziaria e a deferire la questione al giudice istruttore, e infine di chiedere un risarcimento durante i processi.
La concessione di questa approvazione, concessa dal governo per un periodo di tre anni, richiede il rispetto di determinate condizioni: esistere da almeno cinque anni, riunire un numero sufficiente di membri, giustificare la propria esperienza nella lotta alla corruzione e funzionare internamente in conformità con i suoi statuti.
Leggi il sondaggio: Articolo riservato ai nostri abbonati Anticor, un improbabile terzetto dietro la perdita del via libera ministeriale
Leggi più tardi
Tuttavia, il decreto di rinnovo dell'approvazione di Anticor, redatto da Jean Castex nell'aprile 2021, affermava che esistevano “un dubbio sul carattere altruista e indipendente” dell'associazione. In questione, la rivelazione all'epoca da parte della stampa di ingenti donazioni da parte dell'imprenditore Hervé Vinciguerra, vicino all'ex ministro socialista Arnaud Montebourg, che, secondo i detrattori dell'associazione, sarebbero state destinate a finanziare determinate procedure – cosa che Anticor smentisce .
Strategia cauta
Con la sua decisione, il Consiglio di Stato “conferma la sentenza della Corte amministrativa d’appello di Parigi che ha stabilito che l’approvazione rilasciata a questa associazione nel 2021 (…) era illegale”precisa la giurisdizione in un comunicato stampa. Presente l'annullamento retroattivo del decreto del 2 aprile 2021 “diventa quindi definitivo”prosegue il Consiglio di Stato, che lo precisa “Per il periodo antecedente al 5 settembre 2024 spetta solo al giudice penale pronunciarsi sulle conseguenze”.
A causa di questa decisione, Anticor rischia infatti di essere radiata dal procedimento in cui si era costituita parte civile tra il 2 aprile 2021 e il 5 settembre 2024, data di pubblicazione di un nuovo decreto che le concede una nuova approvazione. Potrebbero essere cancellate dagli atti anche le richieste di atti che avrebbe potuto compiere durante questo periodo, come l'audizione di testimoni o la perizia.
Ti resta il 34,38% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
Related News :