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Paul Mourier, prefetto della Côte-d'Or: “traffico di droga, un cancro che si diffonde sul territorio”

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Francia Blu Borgogna. Paul Mourier, lei è stato prefetto della Lozère, del Cantal, del Var. Arrivi in ​​Borgogna su un terreno familiare oppure no?

Chi non conosce la regione della Borgogna-Franca Contea? Arrivo con molta umiltà perché anche se conosco un po' la Borgogna, devo scoprirla. Devo incontrare tutti i leader, politici ovviamente, del mondo e dell'economia. Gli attribuisco molta importanza. Dobbiamo ascoltare per capire veramente quali sono le caratteristiche, le specificità di questa grande regione e poi, naturalmente, agire immediatamente e dare risposte a chi si aspetta risposte dallo Stato.

Uno dei grandi temi degli ultimi anni è la lotta al traffico di droga, alla violenza legata a questo traffico, con episodi molto gravi la primavera scorsa, l'operazione XXL net organizzata qui a Digione. Il tuo predecessore ne ha fatto una priorità. E' anche il tuo caso?

Innanzitutto ricordiamoci che il consumo di droga è un vero e proprio problema di salute pubblica e di salute mentale. Era la priorità del mio predecessore. Questa è oggi la priorità del ministro dell'Interno, Bruno Retailleau.

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Chi incolpa i consumatori di avere le mani sporche di sangue…

Lo ha detto e mi dispiace sottolinearlo, ma è giusto così, perché è la realtà. I fenomeni, direi, a cui stiamo assistendo in tutto il Paese sono assolutamente inaccettabili.

Ti rivolgi ai consumatori come priorità?

Dobbiamo colpire prioritariamente sia i trafficanti, sia i narcotrafficanti, sia i consumatori, perché purtroppo è un mercato, quindi dobbiamo avere entrambi un'azione determinata nei confronti dei narcotrafficanti che effettivamente garantiscano la cattura di una parte del territorio. E ovviamente, direi, i consumatori. Anzi, direi che negli ultimi mesi nella regione della Borgogna Franca Contea è aumentato enormemente e dobbiamo introdurre sanzioni fisse per responsabilità civile.

Conosciamo le reti, a volte anche chi ne è a capo. Cosa manca per completare queste indagini?

Queste indagini sono ovviamente una questione di giustizia e richiedono tempo. Dobbiamo anche sottolineare in modo molto chiaro, direi, la lotta, direi, ai narcotrafficanti che sono oggi, come lei ha indicato, sparsi su tutto il territorio, nel mondo urbano, luoghi cosiddetti di spaccio molto importanti . Ma non c'è una piccola città, direi, nel nostro Paese e nella regione che sia risparmiata dal traffico di droga. È un vero e proprio cancro, direi, che si sta diffondendo su tutto il territorio nazionale.

Oltre al traffico di droga, ad esempio, abbiamo assistito a numerosi attacchi questo fine settimana all'esterno dei locali notturni, nel cuore della città di Digione. Quale sarà la vostra azione in relazione a questo fenomeno?

Ci sono indagini in corso su questi fatti. Ci sono altri eventi che si stanno ovviamente svolgendo nel territorio regionale. Sì, stiamo assistendo, direi, ad una sorta di decadimento della società. Vale a dire che per il minimo atto c'è violenza. E la questione che si pone, può riguardare il traffico di droga, ma semplicemente la sicurezza pubblica, direi. Occorre ritrovare la capacità di convivere e sviluppare insieme un progetto per il territorio.

Le chiusure amministrative, come deciso ad esempio dal suo predecessore, sono un'opzione?

Non esiterò a farlo se necessario. Ma il fatto a cui lei fa riferimento evidentemente non è legato, in questa fase, a questa o quella istituzione.

L’altro tema scottante per lei, ma anche per il governo, è la rabbia dei contadini che sta tornando a crescere. Hai incontrato rappresentanti locali della FDSEA, giovani agricoltori?

Ovviamente ho incontrato un certo numero di dirigenti regionali e dipartimentali. Lo rivedo questa sera. Ci vedremo la prossima settimana.

Sei preoccupato?

Non sono preoccupato. Soprattutto mi sono mobilitato. Siamo di fronte a problemi economici. Ci sono infatti alcuni aiuti europei che sono in ritardo rispetto al programma. Ho già parlato più volte con il presidente del Consiglio regionale affinché si possano trovare al più presto le migliori soluzioni per recuperare concretamente questo ritardo.

In particolare per alcune professioni, allevatori?

Oggi, tutti i settori agricoli vitivinicoli della regione Borgogna-Franca Contea sono colpiti, sia per ragioni economiche, sia per ritardi negli aiuti e soprattutto per problemi meteorologici. Penso alla grande cultura che c'è. C'era così tanta acqua all'inizio della stagione che hanno avuto difficoltà. Ma forse, e sicuramente anche uno dei settori qui in Borgogna Franca Contea. Ma a livello nazionale dirò chi è in difficoltà. È il settore, direi proprio dell'allevamento, qualunque sia l'allevamento, con un'attenzione forse particolare al settore dei bovini da latte. E quindi ovviamente incontrerò tutti i responsabili per vedere concretamente quali soluzioni si possono fornire a breve e lungo termine per sostenere tutti i settori, ma in particolare questi.

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