Nel porto di Saint-Gilles, sulla costa occidentale della Riunione, Fernand Léone è una figura locale. E per una buona ragione: nonostante i suoi 93 anni, questo pescatore professionista continua la sua attività. Da solo, sulla sua barca di sette metri, va a pescare più volte alla settimana.
Di ritorno da diverse ore in mare quella domenica, Fernand Léone aveva un aspetto cupo. La pesca è stata pessima. Solo due piccole triglie hanno abboccato. “Nemmeno abbastanza per dare da mangiare al mio gatto, se glielo porto potrebbe graffiarmi. Quindi questa volta il gatto sarò io, li tengo per la cena di domani!“Aggiunge con un sorriso che”senza essere sciovinista, la triglia è il pesce più buono del mondo. Inoltre si vende a 50 euro al chilo.“.
L'occhio del vecchio pescatore ride. A prima vista non è loquace, ma tra due silenzi finalmente racconta la sua storia. Spiega che se pesca ancora, nonostante i suoi 93 anni, è innanzitutto per il piacere di stare in mare, a contatto con la natura: “In mare mi sento bene, lontano dalle preoccupazioni“. Ma anche per “Mettete il burro negli spinaci, perché le pensioni dei pescatori non sono fantastiche“. Come tutti i pescatori professionisti, una volta in pensione, continua a beneficiare dei vantaggi della professione: può sempre vendere il pesce che pesca, il carburante che consuma è esentasse e ha aliquote preferenziali per lo spazio nel porto destinato alla sua barca di sette metri, oltre ad un piccolo locale per riporre le sue attrezzature, a due passi dalla capitaneria di porto.
Nato in Tunisia, di origine siciliana, il pescatore ha fatto carriera. Ha viaggiato per il mondo, passando per la Guadalupa e la Martinica, prima di arrivare nel 1976 alla Riunione.
Qui ho ritrovato l'atmosfera della mia infanzia, gente simpatica, che mi ha messo subito a bagno. Che non sono riservati, ti aiutano, sono molto gentili. Questo è il paradiso. Molti paesi dovrebbero inviare una delegazione per vedere come viviamo insieme.
Dai suoi 50 anni di pratica di pesca all'isola della Riunione, Fernand Léone spiega che il settore sta andando male, a causa della scarsità di pesce. “Prima era una professione in cui potevi guadagnare soldi, tanti soldi. Quelli che se la passano ancora bene sono quelli che portano i turisti a pescare d'altura. Questo è quello che ho fatto prima. Ma negli ultimi anni è stata molto dura per i pescatori professionisti”.
Prima la risorsa ittica diminuiva, ora sta crollando. Non siamo ragionevoli. Le enormi reti (“sciabiche”) possono raccogliere decine di tonnellate di pesci, è uno spreco. Le reti a circuizione sono armi di distruzione di massa.
Andare in mare da solo non gli spaventa, nonostante i suoi 93 anni. “Può verificarsi un problema tecnico, anche a terra. Stai solo attentoSpiega che finché si sentirà fisicamente in grado di continuare ad andare per mare, continuerà”.Ma è vero che esco un po’ meno di prima. Aspetto il bel tempo“. Con un sorriso filosofeggia: “Quando il buon Dio mi chiamerà, risponderò alla sua chiamata“.
Da questo lunedì 4 novembre e fino a giovedì sera, troverete ogni sera un reportage di grande formato sulla pesca alla Riunione nel telegiornale delle 19:00.
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