Durante la schiavitù nella Guyana francese ci furono molte resistenze e volti di maroonage. Quella dei Bushinengué, discendenti dei Maroon rifugiatisi nella foresta e provenienti dal vicino Suriname, ci sfida con la forza del loro destino e la vitalità della loro cultura unica. Viaggio tra la Guyana occidentale e la costa, tra passato e presente per incontrare una storia viva.
Percorrendo le tracce dei maroonnage in quello che oggi è un dipartimento francese di 83.000 km2, situato tra il Suriname e il Brasile e ricoperto per oltre il 95% dalla foresta amazzonica, capiamo subito fino a che punto questa geografia di montagne e paludi, fiumi tumultuosi e fitte foreste, avrebbero potuto costituire un rifugio – ostile ma possibile – per questi fuggiaschi, questi fuggiaschi al tempo della schiavitù che durava nel La Guyana ha quasi 200 anni.
Marrone significa resistere all'oppressione della schiavitù. Usano inganni all’interno del sistema, ma allo stesso tempo fuggono da casa per formare, a volte, società parallele e marginali. Un margine tra la costa e l'interno, immenso in Guyana, dove fuggirono i Maroon ma anche gli Amerindi che qui trovarono rifugio lontani dal giogo coloniale della schiavitù. Un margine anche tra la Guyana e il vicino Suriname, dove le comunità maroon del Suriname si sono stabilite lungo il fiume Maroni.
Ed è proprio in questo margine, passato ma anche presente, che navigheremo. Guidati da associazioni culturali maroon, attivisti e artisti della tradizione tembé ma anche storici della Guyana che si sforzano di mettere in luce tutte le forme di resistenza alla schiavitù, e non solo il grande maroonage dei Bushinengué.
Va detto che nella Guyana francese, se un tempo i maroon delle case situate sulla fascia costiera combattevano, fuggivano, saccheggiavano, si formavano in bande guidate dai capi Simon, Linval, Gabriel o anche Pompey…, prima o poi, furono catturati dalle milizie schiaviste che li inseguivano. D’altro canto, nel caso del vicino Suriname, i Bushinengué, letteralmente “neri della foresta”, sono riusciti a mantenere società originali e autonome; alcuni firmano trattati di pace con le autorità olandesi, altri come i Boni fuggono sull'altra sponda del fiume Maroni per stabilirsi definitivamente sulle rive francesi.
Oggi i Bushinengué, questi discendenti dei marroni del Suriname, vivono ancora principalmente lungo il Maroni, nelle roccaforti storiche di Papaïchton, Maripasoula, Grand Santi e Apatou situate molto più a valle del fiume. Sempre più spesso questo popolo orgoglioso, che è riuscito a mantenere le proprie tradizioni nell'isolamento e nella relegazione, si unisce alle città e alla costa. Inoltre, continua ad attraversare il fiume Maroni dal Suriname alla Guyana, come ha sempre fatto nel corso del tempo. Il che solleva questioni di riconoscimento e di documenti di questo popolo decisamente transfrontaliero.
Nel 21° secolo, in una società mista della Guyana, ma spesso divisa tra creoli, bushinengué e amerindi, i “Bushi” escono dai boschi e rivendicano con orgoglio la loro storia, le loro culture o la loro arte Tembé, quest'arte della fuga che un tempo serviva come linguaggio codificato per la fuga e la comunicazione nei grandi boschi. Oggi questa tradizione, prima scolpita e ora dipinta, affascina il mondo con i suoi intrecci colorati e magnetici. E come gli indigeni, a lungo emarginati insieme ai Bushinengué nella cosiddetta zona tribale, ora reclamano i loro diritti. I Bushinengué oggi rappresentano quasi un ⅓ della popolazione della Guyana.
Una serie di 2 episodi di Céline Develay-Mazurelle e Laure Allary trasmessa inizialmente nel dicembre 2023.
Saperne di più :
– Sul maroonage in Guyana. Un documento didattico illustrato e sintetico. Nel PDF
– SU le diverse resistenze alla schiavitù in Guyana. L'opera curata dal giovane storico della Guyana in Edizioni Ibis Rouge
– « Maroons in Guyane, passato, presente, futuro », il lavoro di riferimento degli storici Richard e Sally Price. È stato ripubblicato in una versione aggiornata nel 2022 dalla University of Georgia Press.
– Il centro culturale “Mama Bobi”. opera da decenni per la conoscenza e la condivisione delle culture del popolo del fiume, i Bushinengué
– Sulla Guyana occidentale, i suoi popoli e le sue problematiche, attuali e passate : il blog “Un testimone in Guyana” condotto da Joël Roy, attivista della comunità ed ex insegnante con sede in Guyana.
– Sull'arte Tembe e i marroni della Guyana: due mostre si sono svolte nel 2022 e nel 2023 a Parigi. Alla Casa dell'America Latina e a la Galleria Dominique Fiat
– SU il lavoro dell'artista Tembe Franky Amete. Un recente articolo sul suo lavoro e il suo percorso
– Sull'odissea dei Boni, un gruppo Bushinengué dal Suriname alla Guyana francese: il libro di consultazione: « Il mondo dei Maroni Maroni in Guyana (1772-1860). La nascita di un popolo: i Boni », pubblicato da Éditions Ibis Rouge, 2004. A cura dello storico Jean Moomou
– Il Bushinengue, in immagini. Attraverso il lavoro del fotografo italiano Nicola Lo Calzo.
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