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un’importante scoperta a Puy-de-Dôme delizia gli archeologi

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A Corent, a pochi chilometri da Clermont-Ferrand, gli scavi archeologici hanno rivelato un tesoro inaspettato: un laboratorio monetario, il primo di questo tipo scoperto in un centro urbano gallico. Questo ritrovamento è molto più di una semplice vestigia; apre una finestra su un passato affascinante e poco conosciuto.

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A Corent, nel Puy-de-Dôme, è stata appena scoperta un’importante scoperta archeologica: un laboratorio monetario, il primo di questo tipo scavato in un centro urbano gallico. Sebbene si sospettasse da tempo che lì venissero coniate monete, fino ad ora non esistevano prove concrete. Matthieu Poux, responsabile degli scavi, sottolinea l’importanza di questo ritrovamento, frutto di 25 anni di ricerca continua: “Dopo aver aperto uno scavo di 300 mq, abbiamo scoperto un edificio che attesta l’esistenza di un laboratorio, cosa senza precedenti nel contesto urbano gallico”. In totale, nel sito archeologico erano già state rinvenute quasi 2.500 monete, ma questa è la prima volta che viene identificata una struttura dedicata alla loro fabbricazione.

Gli scavi a Corent esistono dal 2001 e hanno già portato alla luce l’esistenza di una grande città gallica, compresi mercati e bastioni. Quest’anno gli archeologi hanno concentrato i loro sforzi nel centro della città con l’obiettivo specifico di scoprire laboratori monetari. “Da tempo sospettavamo che qui venissero coniate monete, con migliaia di monete scoperte sulla superficie dei campi. Si stima che questa zecca fosse attiva durante la prima metà del secolo a.C.”spiega Matthieu Poux.

Secondo il professore di archeologia, questa scoperta offre un’opportunità preziosa per comprendere meglio il funzionamento economico e sociale dei Galli. “Coniare moneta è sia un atto economico che un simbolo di potere“, spiega Matthieu Poux. Secondo lui, infatti, studiando le tecniche di fabbricazione e le tipologie di monete rinvenute, i ricercatori potranno non solo ripercorrere gli scambi commerciali dell’epoca, ma anche comprendere le dinamiche politiche all’interno di questa società. . “Alcune monete avevano un uso locale, mentre altre circolavano tra diverse città galliche, il che solleva interrogativi sulle relazioni intercomunitarie e sull’artigianato”.

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Ecco un esempio di moneta prodotta nel laboratorio. Rappresenta una volpe.

©David Romeuf

La scoperta include stringhe di pellet di metallo, tondelli e test di monete. L’archeologo descrive il processo di fabbricazione di questi oggetti millenari: “Si inizia versando i pellet in stampi di terracotta, poi li si ritaglia e li si stampa con timbri. Un metodo diffuso tra Greci, Galli e Romani”.. Curiosamente, questo laboratorio si trova a pochi passi dalla Banque de France, stabilendo un collegamento simbolico tra le pratiche economiche di ieri e di oggi. “Infine, Puy-de-Dôme era già un luogo dove si creava denaro”ride il professore di archeologia.

Nonostante l’importanza di queste scoperte, non esiste ancora alcun museo ad esse dedicato. Tuttavia è in corso un progetto ambizioso. La regione Alvernia-Rodano-Alpi, il dipartimento e la comunità dei comuni del mondo dell’Arverne lavorano alla creazione di un grande museo chiamato “la città dei Galli“. Questo futuro spazio sarà dedicato all’esposizione di questi reperti e alla promozione della storia gallica, consentendo così al grande pubblico di scoprire l’entità e la ricchezza di questo patrimonio archeologico.

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