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Senegal: oltre 18.000 miliardi di FCFA per la fase 1 dell’agenda di trasformazione nazionale | APAnews

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Il nuovo governo senegalese ha presentato lunedì il suo piano d’azione quinquennale 2025-2029 come parte dell’agenda di trasformazione nazionale “Senegal 2050”. Con una previsione di 18.000 miliardi per la fase 1.

In Senegal è l’inizio di una nuova era con il lancio della visione “Senegal 2050” da parte delle nuove autorità. Questo nuovo quadro per le politiche pubbliche, che sostituisce il Piano Senegal Emergente (PSE) dell’ex presidente Macky Sall, sarà caratterizzato da un finanziamento significativo di “18.493,83 miliardi di franchi CFA” nella sua prima fase (2025-2029).

Secondo Souleymane Diallo, direttore della pianificazione delle politiche economiche presso il Ministero dell’Economia e della Pianificazione, il 62,3% di queste risorse sarà mobilitato dal settore pubblico, il 14,1% dal settore privato e il 23,6% tramite partenariati pubblico-privati ​​(PPP), con un contributo dello Stato del 30%.

L’annuncio è stato dato lunedì 14 ottobre a Diamniadio nel corso di una cerimonia presieduta dal capo dello Stato, Bassirou Diomaye Faye, alla presenza del primo ministro Ousmane Sonko e dell’intero governo. Questi ultimi hanno colto l’occasione per ricordare «il culmine di una lunga lotta» guidata dal partito Pastef, salito al potere nel marzo 2024. La verifica delle finanze pubbliche, effettuata al loro arrivo, aveva rivelato «gravi errori» del precedente regime, ha indicato, sottolineando il desiderio di realizzare il progetto di un Senegal “giusto, prospero e sovrano”.

Nell’ambito di questo piano, un insieme di riforme strategiche mirano a rafforzare il decentramento e la gestione delle finanze pubbliche a livello locale, ha affermato Souleymane Diallo. Anche la digitalizzazione dei servizi giudiziari rientra tra le priorità. L’obiettivo principale è decentralizzare l’amministrazione attorno a otto centri territoriali (Dakar, Thiès, Centro, Sud, Sud-Est, Nord-Est, Nord, Diourbel-Louga) al fine di creare campioni nazionali e sviluppare un forte settore privato.

Victor Ndiaye, presidente della società Performances e uno dei principali autori dell’agenda di trasformazione, ha sottolineato che ogni polo si svilupperà secondo le proprie risorse per promuovere una crescita inclusiva. Le industrie estrattive svolgeranno un ruolo chiave come catalizzatore per lo sviluppo industriale del Senegal, riducendo così la dipendenza dalle importazioni, ha aggiunto.

L’attuazione del piano permetterà di rilanciare l’economia senegalese, ha dichiarato Diallo, precisando che le sfide restano numerose. L’obiettivo per i prossimi cinque anni è “promuovere uno sviluppo endogeno e sostenibile”, basato su territori responsabilizzati. Ha parlato anche della necessità di un finanziamento adeguato dell’economia, mantenendo gli equilibri macroeconomici e rafforzando l’innovazione scientifica e tecnologica.

Tra le priorità, lo sviluppo dei motori di crescita dei poli e dei territori nonché la diversificazione dei finanziamenti, in particolare attraverso meccanismi innovativi, e il miglioramento del contesto imprenditoriale e la trasformazione digitale dell’economia, ha chiarito. Verrà mobilitata anche la diaspora senegalese, che svolge un ruolo cruciale nell’economia grazie alle sue rimesse.

Il Senegal punta a una crescita economica del 7% entro il 2029, un obiettivo che sarà raggiunto attraverso riforme fiscali, consolidamento del bilancio e ampliamento della base imponibile. Le nuove autorità intendono inoltre rafforzare gli obiettivi dei sussidi per l’energia elettrica e controllare il debito. Nel 2023, il 57% delle entrate mobilitate è stato destinato al servizio del debito, ha lamentato Diallo, precisando che lo Stato prevede di ridurre il rapporto debito/PIL dall’84% al 70% entro la fine del primo mandato di Bassirou Diomaye Faye.

ODL/Sf/ac/COSA

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