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Alti Pirenei / Alta Garonna – Pernice grigia: nuova battuta d’arresto per One Voice

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Dopo diverse azioni legali nel corso degli anni, l’associazione One Voice è tornata ancora una volta alla ribalta sulla scena legale. Dal 7 al 22 ottobre ha presentato ricorso ai tribunali amministrativi di Tolosa per l’Alta Garonna, Pau per gli Alti Pirenei, Marsiglia per le Alpi e Montpellier per i Pirenei orientali. Il suo obiettivo? Annullare i decreti che autorizzano la caccia alla pernice grigia e alla pernice bianca, due specie già fortemente minacciate.

L’associazione animalista One Voice, nota per le sue azioni contro la caccia e le pratiche crudeli nei confronti degli animali, torna alla ribalta sulla scena legale. Tra il 7 e il 22 ottobre, ha moltiplicato i ricorsi davanti ai tribunali amministrativi di Tolosa, Pau, Marsiglia e Montpellier. Il suo obiettivo: annullare i decreti prefettizi che autorizzano la caccia alla pernice grigia e alla pernice bianca, due specie considerate particolarmente minacciate.

La pernice grigia e la pernice bianca sono galliformi emblematici degli ecosistemi montani francesi. La loro tutela è diventata una priorità per le associazioni ambientaliste, preoccupate per la pressione che la caccia rappresenta su queste popolazioni già in declino. One Voice ritiene che la continua caccia a queste specie potrebbe peggiorare la loro fragilità e portare a conseguenze irreversibili per la biodiversità.

Una Voce respinta a Tolosa e Pau

Nonostante i suoi sforzi per fermare la caccia alla pernice grigia, One Voice ha subito nuovi intoppi legali. Dopo un’udienza dinanzi al Tribunale amministrativo di Tolosa all’inizio della settimana, che ha respinto la richiesta dell’associazione di sospendere il decreto che autorizza la caccia nell’Ariège, venerdì si è verificata un’altra bocciatura presso il Tribunale amministrativo di Pau. Anche in questo caso, la richiesta dell’associazione di sospendere l’ordinanza del prefetto degli Alti Pirenei relativa alla caccia di questa stessa specie è stata respinta.

La Federazione della caccia degli Alti Pirenei, direttamente coinvolta nella difesa del decreto prefettizio, accoglie favorevolmente questa decisione. Sulla sua pagina Facebook critica l’associazione, affermando che: “L’associazione animalista e anticaccia One Voice ha lanciato, da tre anni, una crociata contro i decreti prefettizi che autorizzano la caccia ai galliformi di montagna. Non crediate che a loro interessi salvare le pernici: non ne hanno mai vista una! Soltanto il divieto di caccia li motiva…”.

Un piano di gestione della caccia in vista

Per difendere il suo decreto, la prefettura degli Alti Pirenei e la Federazione dei Cacciatori hanno fatto appello al signor Thomas Bonzy, avvocato del foro di Lione. Nel corso dell’udienza, le memorie della difesa e gli interventi davanti alla corte hanno contribuito a convincere il presidente, che alla fine ha respinto la richiesta di One Voice.

Le autorità hanno sottolineato il rigore del Piano di gestione della caccia alla pernice grigia, che fa parte del Piano dipartimentale di gestione della caccia ed è convalidato dal prefetto. Questo piano si basa in particolare sulle quote di raccolta stabilite dopo un’attenta valutazione delle popolazioni, effettuata dall’Osservatorio dei Galliformi Montani. Secondo la Federazione dei Cacciatori, queste quote tengono conto del monitoraggio effettuato durante tutta l’estate da numerosi cacciatori volontari, in collaborazione con l’Ufficio francese per la Biodiversità (OFB), l’Ufficio nazionale delle foreste (ONF), la Direzione dipartimentale dei territori ( DDT), il Parco Nazionale dei Pirenei e le riserve naturali regionali.

Nonostante queste battute d’arresto, One Voice non sembra pronta a rinunciare alla sua lotta per proteggere la pernice grigia e la pernice bianca alpina. L’associazione ha ancora altri ricorsi pendenti davanti ai tribunali di Marsiglia e Montpellier, dove spera di vincere la causa.

La caccia alle specie in via di estinzione rimane oggetto di grande tensione tra ambientalisti e cacciatori, che sottolineano i loro sforzi per gestire le popolazioni in modo sostenibile.

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