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Maxime Prévot: “Non cerco a tutti i costi di diventare ministro, il mio cuore è a Namur”

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Hai già messo in fresco lo champagne per domenica sera?

Avrò l’umiltà di non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, anche se sul campo sentiremo lo stesso entusiasmo di giugno. Abbiamo avuto un approccio simile nella stesura delle liste: un mix tra rappresentanti stagionati e un forte rinnovamento con i cittadini della società civile, sedotti dal progetto Engagés. Quindi sì, sono ottimista, soprattutto perché abbiamo sempre avuto un ottimo radicamento nel territorio. In un simile contesto, non c’è motivo di pensare che questo ancoraggio verrà meno dopo le elezioni.

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Come giudicherai la performance degli Engagés? Progredire nelle grandi città, dove l’ex CDH aveva ottenuto risultati molto deludenti nel 2018, tranne a Namur e Mouscron?

I nostri indicatori saranno tre: il numero dei rappresentanti, il numero delle maggioranze a cui parteciperemo e il numero dei sindaci. È vero che, per quanto riguarda gli agenti, osserveremo in che misura riacquistiamo terreno nei centri urbani. Ma penso che il risultato del 2018 sia stato un risultato molto basso. Con l’entusiasmo dei nostri attivisti e dei nostri elettori, che accolgono con favore il lavoro svolto per dare credibilità a un’offerta politica diversa, si percepisce entusiasmo a livello locale. E spero che lo vedremo anche nelle grandi città.

Si sono formati numerosi cartelli MR Engaged, in particolare nella regione di Bruxelles. Ci sarà un’alleanza privilegiata con il MR nei Comuni?

Abbiamo cartelli con tutti i partiti, tranne il PTB, anche se è vero che ne abbiamo di più con il MR. Ma non esiste uno slogan da nessuna parte perché le realtà locali sono così diverse. Non è imponendo i matrimoni da Bruxelles che si formano le squadre migliori. C’è totale libertà a seconda delle realtà territoriali. Anche per la costituzione di maggioranze a livello provinciale.

Il risultato di domenica le permetterà molto probabilmente di prolungare il suo mandato come sindaco di Namur. Ma resterai sindaco fino al 2030 o diventerai ministro nel futuro governo federale (ancora in formazione)?

Onestamente, non lo so. Prima di tutto, il mio cuore e le mie viscere sono a Namur. Questo è indiscutibile. Adesso ho anche responsabilità nazionali (come presidente del partito negozia la formazione del governo, ndr). Anche avere un governo federale che permetta al Belgio di prendere una serie di decisioni è una questione importante. Ma è troppo presto per sapere se farò parte del cast ministeriale. Dipenderà dalle circostanze, dalle competenze che otterremo. In ogni caso non cerco di diventare ministro a tutti i costi.

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