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Lo stato delle foreste in Francia si sta deteriorando a causa del riscaldamento globale

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L’inventario forestale francese, reso pubblico giovedì 10 ottobre, mostra che il riscaldamento globale sta accelerando la mortalità degli alberi e influenzandone la crescita.

Raddoppio della mortalità degli alberi in un decennio, rallentamento della crescita e ridotto assorbimento di CO2: le foreste francesi pagano un prezzo sempre più alto di fronte al riscaldamento globale, avverte giovedì 10 ottobre l’Istituto nazionale d’informazione geografica e della silvicoltura.

Secondo l’IGN, “osservatorio delle foreste”, si estende su 17,5 milioni di ettari, ovvero un terzo del territorio metropolitano: cresce, ma le sue condizioni peggiorano, con ripercussioni sul suo ruolo di polmone verde.

La mortalità degli alberi è aumentata da 7,4 milioni di metri cubi all’anno tra il 2005 e il 2013 a 15,2 Mm3 nel periodo 2014-2022, pari allo 0,5% del volume totale degli alberi nella foresta.

La causa sono le condizioni sempre più sfavorevoli per gli alberi, che favoriscono la proliferazione di “bioaggressori” (funghi, insetti, batteri). A ciò si aggiunge lo “stress idrico”: “mancanza d’acqua” o al contrario “troppa acqua, come avviene attualmente”, ha sottolineato Stéphanie Wurpillot, responsabile del servizio che effettua l’inventario, durante una conferenza stampa presso la sede dell’IGN a Saint-Mandé.

Meno CO2 assorbita in media

Pubblicato ogni anno sulla base dei dati raccolti nei cinque anni precedenti, l’inventario rileva anche un rallentamento della crescita degli alberi del 4% (tra il 2005-2013 e il 2014-2022) e quindi un calo del loro assorbimento di CO2.

Secondo l’inventario, le foreste metropolitane hanno assorbito in media 39 milioni di tonnellate di CO2 all’anno nel periodo 2014-2022, rispetto ai 63 del periodo 2005-2013. Nonostante questo rallentamento, lo stock di CO2 che contiene, e che quindi tiene fuori dall’atmosfera, è aumentato del 17% tra il 2009 e il 2023.

Gli 11,3 miliardi di alberi censiti dall’IGN nel 2023 rappresentano uno stock di 1,3 miliardi di tonnellate di carbonio. “Oggi ogni ettaro di foresta contiene in media 81 tonnellate di carbonio nei suoi alberi viventi”, rispetto alle 73 in media del 2009, secondo IGN.

L’incremento del lavoro è infatti molto più antico e si spiega con la densificazione del bosco avvenuta negli ultimi decenni. Secondo l’IGN, nel 1981 lo stock medio era di 58 tonnellate di carbonio per ettaro.

Secondo i dati pubblicati a maggio dall’IGN e dall’istituto tecnologico FCBA, la capacità di assorbimento delle foreste si è dimezzata nell’arco di un decennio.

E una proiezione per il 2050 stima che “nella stragrande maggioranza degli (…) scenari” studiati, “il sequestro del carbonio nelle foreste continua a erodersi nel periodo di proiezione 2020-2050”.

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