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Previsioni stagionali: verso precipitazioni ridotte e inverno mite

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Sulla scala del trimestre novembre-dicembre-gennaiole temperature previste in Francia dovrebbero mantenersi al di sopra delle medie stagionali (basate sugli ultimi 30 anni) con una differenza compresa tra +0,5° e +1°C. Le precipitazioni risulterebbero abbastanza vicine alle medie dei tre mesi, indicando un rallentamento degli episodi particolarmente piovosi degli ultimi due mesi.

Lo scenario climatico per i prossimi mesi vede le precipitazioni che torneranno ad essere più in linea con la norma stagionale, che da questo mese di novembre saranno meno abbondanti. A dicembre si potrebbe avvertire un deficit relativo. Poi, le precipitazioni torneranno a gennaio, con la prospettiva di un flusso oceanico mite e umido per l’inverno.

Novembre: mese stagionale, meno irrigato

Nel mese di novembre potrebbe prevalere un flusso oceanico meno dinamico rispetto a quello di ottobre. Alterneremmo periodi di turbamento e periodi di calma. le perturbazioni riguarderebbero piuttosto le regioni vicine alla Manica e attorno al Mediterraneo. I segnali non sono molto marcati, escludendo a priori i fenomeni estremi. Le temperature rimarrebbero superiori alle medie stagionali, intorno ai +0,5-+1°C, ma in questo periodo dell’anno fenomeni di bassa intensità sotto gli anticicloni possono portare giornate fresche e nebbiose sulle regioni centrali e dall’est in particolare.

Da ricordare: mese stagionale, a volte fresco sotto gli anticicloni, con elevata incertezza sul livello delle precipitazioni.

Dicembre: tempo abbastanza calmo in Francia

In questo momento, il nostro modello prevede la continuazione delle cosiddette condizioni di “bordo anticiclonico” (l’anticiclone si trova più sopra l’Atlantico) con precipitazioni leggermente inferiori per la stagione (questo non significa che non pioverà, ma che le piogge sarà meno abbondante della media abituale). In montagna potrebbe mancare la neve fresca. Il rischio di temporali diminuisce sensibilmente nell’estremo sud. Le masse d’aria rimarrebbero abbastanza miti sulla Francia, ma a causa del fenomeno dell’inversione termica sono probabili notti fredde con nebbie gelate. Da segnalare, anche in Europa, un possibile mese molto freddo nel nord della Scandinavia, mentre persisterebbe l’instabilità nei Paesi del bacino del Mediterraneo.

Da ricordare: mese calmo con rischio mancanza di neve in montagna

Gennaio 2025: mite e piovoso

La ripresa di un vigoroso flusso atlantico è prevista dal nostro modello di previsione stagionale. La serie di perturbazioni porterebbe quindi le precipitazioni al di sopra delle norme stagionali intorno al +50%, in particolare sul versante orientale del paese. Le temperature sarebbero superiori alle medie stagionali, intorno ai +1-+2°C, per cui la copertura nevosa in montagna sarebbe riservata prevalentemente all’alta montagna (possibilmente in abbondanza).

Da ricordare: tempo molto instabile, mite e piovoso, che sarebbe sfavorevole alla copertura nevosa alle medie quote.

Per saperne di più: il cambiamento climatico legato a La Nina

L’evoluzione climatica di quest’anno 2024 è parzialmente condizionata dalla rapida fine del fenomeno El Nino nell’Oceano Pacifico, mentre il suo contrario, Nina, prende il comando. Indichiamo che La Nina può portare in Europa due tipi di inverno: mite e umido, oppure freddo e secco (perché altri parametri come l’oscillazione del Nord Atlantico) interrompono questi effetti. Sembra quindi che, per quest’anno, siamo nel quadro di un inverno che si preannuncia mite e umido, detto flusso climatico “zonale”.

La Nina si riferisce ad un raffreddamento ciclico delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico. Tende a raffreddare il clima globale, ma ciò non avverrà istantaneamente data l’inerzia dell’atmosfera e soprattutto degli oceani. Sembra quindi molto probabile che quest’anno il 2024 sarà caldo quasi quanto il 2023, forse più caldo secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, prima di un possibile leggero e più percepibile calo delle temperature il prossimo inverno legato, appunto, a La Nina.

Per ora questa Nina sarebbe piuttosto debole e di breve durata, fino alla prossima primavera.

Effetti complessivi di La Nina in inverno © Il canale meteorologico

Riepilogo: dopo una prima metà d’autunno molto mite e storicamente particolarmente piovosa in Francia, le precipitazioni potrebbero indebolirsi a novembre e dicembre, per poi riprendere a gennaio. Sembra probabile che la mitezza sia predominante, sia in Francia che su scala europea, tranne che nella Scandinavia settentrionale. La neve in montagna rischia poi di essere riservata all’alta montagna.

Ma in questo momento alcuni fattori possono intervenire e modificare questo andamento, in particolare il comportamento de La Nina: sarà questo il parametro climatico da seguire con attenzione nelle prossime settimane e che potrebbe portare a possibili variazioni delle previsioni nel corso dei nostri prossimi aggiornamenti (ogni 10 del mese).

* Queste previsioni a lungo termine si basano sull’analisi delle anomalie rilevate dal modello sviluppato da METEO CONSULT. Esistono molti altri modelli di previsione stagionale che possono presentare scenari a volte abbastanza diversi.

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