DayFR Italian

Gli armatori spagnoli denunciano un “disastro” e chiedono nuovi accordi con il Marocco

-

Gli armatori spagnoli si trovano in una situazione di crisi senza precedenti a causa dell’ultima decisione della Corte di Giustizia Europea. Denunciano una misura “ingiusta” e parlano di un “disastro” per le loro attività, invitando le autorità spagnole a fare quanto necessario per ripristinare la situazione con il Marocco.

La Confederazione spagnola della pesca (Cepesca) ha lanciato l’allarme sulla situazione in cui versano le flotte da pesca a seguito della recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE), che invalida gli accordi di pesca con il Marocco e li dichiara “illegali”.

La decisione, criticata sia a livello dei paesi europei che a livello delle autorità europee, è stata denunciata anche dai principali interessati, i pescatori, che ritengono la decisione altamente ingiusta.

Anche dal punto di vista giuridico e giurisprudenziale, la decisione della Corte europea non ha tenuto conto di diversi parametri, suggerendo una base politica nella sua posizione.

La decisione ha gettato le istituzioni europee in una situazione complicata, in cui gli accordi negoziati ai massimi livelli a livello europeo diventano obsoleti e illegali per decisione della CGUE. Il Marocco, che non si ritiene in alcun modo interessato dalla decisione della CGUE, ha in questo senso chiesto ai suoi partner europei di garantire “la sicurezza giuridica alla quale ha legittimamente diritto, in quanto partner dell’Ue su diverse questioni strategiche”.

L’associazione degli armatori ha così denunciato i danni causati ai pescatori dell’Andalusia, delle Canarie, della Galizia e soprattutto della provincia di Cadice che pescano nel Golfo di Cadice e che hanno avuto la possibilità di recarsi in Marocco per pescare diverse specie di pesci come acciughe, sarde o orate utilizzando palangari di fondo.

Secondo Javier Garat, segretario generale di Cepesca e presidente di Europêche, citato dalla stampa iberica, “questa flotta, che è già sottoposta a forti pressioni da parte della Commissione europea, che ha proposto una riduzione del 54% per le acciughe, e che prevede limitazioni molto significative anche per le sardine – alla fine sarà costretta a attraccare numerose imbarcazioni con le conseguenze socioeconomiche che ciò avrà in città e villaggi di pescatori importanti come Barbate, Conil, Algeciras o Tarifa”.

Il settore della pesca spagnolo assicura che questa decisione del tribunale avrà un impatto sulle flotte con poche alternative, come la flotta spagnola con reti a circuizione o con palangari di fondo, con sede principalmente nei porti andalusi di Barbate, Conil o Tarifa.

Cepesca, che si rammarica della cancellazione degli accordi Marocco-UE, ha ricordato che l’attività di pesca nel quadro di questi accordi ha fortemente influenzato l’uso sostenibile e scientifico di specie come acciughe, sardine, sugarelli, naselli, cefalopodi e tonno.

“Queste attività di pesca hanno svolto un ruolo fondamentale nel fornire milioni di pasti al giorno alla Spagna, al resto dell’UE, all’Africa e ad altri paesi dove la domanda di cibo sano e a prezzi accessibili è maggiore”, indica la stessa fonte citata dalla stampa spagnola.

L’associazione degli armatori ha quindi chiesto alle autorità spagnole di trovare soluzioni urgenti per evitare una perdita senza precedenti e il collasso della loro attività. Oltre a causare perdite economiche dirette, si tratta di un’attività vitale per le comunità costiere che dipendono dalla pesca in Marocco per il loro sostentamento.

La confederazione ha sottolineato la necessità di negoziare nuovi accordi che garantiscano la sostenibilità del settore della pesca e la sua sopravvivenza a lungo termine nel Golfo di Cadice.

Il Marocco ha reagito alla decisione della Corte di Giustizia Europea specificando due cose: non è toccato da questa decisione e non firmerà nuovi accordi che non rispettino la sua piena sovranità.

Il Marocco non è parte in questa vicenda, che riguarda da un lato l’Unione Europea, dall’altro il “polisario” sostenuto dall’Algeria. Il Marocco non ha partecipato a nessuna delle fasi di questa procedura e, pertanto, non si ritiene in alcun modo interessato dalla decisione”, ha insistito il Ministero degli Affari Esteri in un comunicato stampa.

E per concludere: “Il Marocco ribadisce la sua costante posizione di non sottoscrivere alcun accordo o strumento giuridico che non rispetti la sua integrità territoriale e l’unità nazionale”.

Related News :