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Perché l’Algeria ha imposto l’obbligo del visto ai marocchini?

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L’Algeria ha compiuto un nuovo passo nella sfiducia nei confronti del Marocco imponendo un visto ai marocchini. La misura, che non ha avuto risonanza nel Regno, è una delle prime decisioni prese dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, che inizia il suo secondo mandato. Quali ragioni hanno spinto le autorità algerine ad adottare tale misura?

Il deterioramento delle relazioni tra i due paesi confinanti è iniziato con l’elezione del presidente Abdelmadjid Tebboune. Dalla sua successione all’ex capo di Stato Abdelaziz Bouteflika, nel pieno di una crisi politica e civile, Tebboune ha preso una serie di decisioni anti-marocchine, tanto che l’imposizione di un visto d’ingresso per i titolari di passaporti marocchini in Algeria appare quasi come un non-evento.

Perché, va ricordato, i movimenti e la circolazione delle persone tra i due Paesi sono stati quasi nulli dal 1994, anno in cui furono chiuse le frontiere tra i due vicini maghrebini.

Tuttavia, l’ex presidente algerino Abdelaziz Bouteflika e il re Mohammed VI hanno deciso nel 2005 di abolire l’obbligo del visto per i cittadini dei due paesi, imposto nel 1994 a causa degli eventi terroristici avvenuti a Marrakech.

Nonostante le numerose richieste da parte marocchina per la riapertura di questi confini, mani tese dal re Mohammed VI, l’Algeria ha ignorato.

L’ultima volta che un simile appello è stato fatto durante un discorso reale in cui la parte del leone è stata data ai rapporti con l’Algeria, il regime algerino, messo alle strette da tanta buona volontà, si è affrettato ad annunciare la rottura pura e semplice delle relazioni diplomatiche con il Marocco con il pretesto di un riavvicinamento tra il Regno e Israele. Ovviamente, l’Algeria non ha imposto misure simili agli altri paesi arabi firmatari degli Accordi di Abraham.

La nuova misura anti-marocchina decisa dal governo algerino troverebbe una spiegazione simile a quella che “ha portato” alla rottura dei rapporti. Le autorità algerine giustificano questa decisione con ragioni di “sicurezza”, per contrastare gli agenti di spionaggio “sionisti” che vorrebbero entrare nel Paese con passaporti marocchini. Nella sua narrazione, la diplomazia algerina tiene il Marocco “unico responsabile dell’attuale processo di deterioramento delle relazioni bilaterali”.

L’agitazione algerina non può essere spiegata in modo coerente in questo caso, ma il momento scelto fornisce una chiara indicazione delle ragioni alla base di tale misura. È strettamente legato alla prossima Coppa delle Nazioni Africane di Calcio (CAN), che dovrebbe svolgersi tra dicembre 2025 e gennaio 2026 in Marocco.

In previsione del più grande evento calcistico continentale, e nonostante la squadra algerina sia una delle favorite, le autorità algerine hanno dovuto prendere una decisione rapidamente per evitare lo spostamento di folla verso il Marocco.

L’Algeria aveva già vietato agli aerei registrati in Marocco di sorvolare il suo spazio aereo. Questa decisione è una delle numerose provocazioni algerine dal 2019 che non hanno mai trovato misure di ritorsione da parte di Rabat. Oggi è chiaro che Algeri ha lanciato questa nuova offensiva nella speranza di un provvedimento simile da parte marocchina.

L’obiettivo delle autorità algerine è impedire agli algerini di recarsi in Marocco per scoprire che l’odio trasmesso dai media è unilaterale. Gli algerini dovrebbero rendersi conto della portata dei sentimenti di fratellanza e di amicizia tra i marocchini, nonostante tutte le tensioni diplomatiche e i 30 anni di chiusura delle frontiere.

Oltre alla consapevolezza dell’assenza di odio dei marocchini nei confronti dei vicini algerini, le autorità del vicino orientale temono un altro shock, quello di vedere i progressi tecnici e infrastrutturali di un piccolo paese come il Marocco, che non dispone né di petrolio né di gas e che è riuscito per creare un ambiente tra tradizione e modernità.

Gli algerini devono constatare con amarezza i notevoli progressi del Marocco, riscontrabili nelle infrastrutture stradali, sportive e alberghiere, nella qualità dei servizi e nella rete ferroviaria che dispone dell’unico treno ad alta velocità dell’Africa. Questo chiaro vantaggio ha reso il Marocco l’ospite dei più grandi eventi mondiali, tanto da essere scelto per organizzare la Coppa del Mondo 2030 con due paesi europei, Spagna e Portogallo.

La 35esima edizione della Coppa d’Africa sarà un altro evento calcistico che il Marocco dovrebbe organizzare e il flusso di tifosi algerini attesi verso il Regno preoccupa l’Algeria, che negli ultimi anni ha tentato in numerose occasioni di minare l’immagine del Paese cercando di presentarlo come povero, fatiscente e arretrato, con l’idea di mettere a tacere i cittadini di fronte all’arretratezza reale dell’Algeria nonostante i miliardi di dollari guadagnati dalle entrate generate dagli idrocarburi.

Se le autorità algerine hanno cercato di difendersi giustificando il loro ritardo rispetto ad altri paesi petroliferi arabi come il Qatar, l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti, confrontando i volumi esportati, le spiegazioni date dal modello marocchino che non ha le stesse ricchezze non possono essere sentito in un paese politicamente instabile che è riuscito a contenere la rabbia della gente solo grazie al confinamento durante la pandemia di Covid-19.

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