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Missione Hera: quanto il Belgio gioca un ruolo fondamentale nel lancio della sonda europea?

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Lancio previsto della missione Hera dell’Agenzia spaziale europea (ESA) con la partecipazione dell’Osservatorio reale del Belgio questo lunedì alle 16:52 in Florida. Prima missione europea di difesa planetaria, Hera è il contributo dell’Europa a un esperimento internazionale volto a proteggere la Terra dagli impatti degli asteroidi.

Colpito da una nave della NASA per deviare la sua traiettoria, l’asteroide Dimorphos sarà ora studiato dalla sonda europea Hera, il cui lancio è previsto lunedì per capire come proteggere l’umanità da una possibile minaccia futura.

In uno scenario degno di Hollywood, la nave da missione Dart si è schiantata deliberatamente nel 2022 sull’asteroide Dimorphos, la Luna di un asteroide più grande chiamato Didymos. Questa esclusiva missione di test di difesa planetaria consisteva nel vedere se fosse possibile deviare la sua traiettoria, nel caso in cui un asteroide un giorno minacciasse di colpire la Terra.

Si stima che un oggetto di un chilometro (che provoca una catastrofe globale come l’estinzione dei dinosauri) si schianti sulla Terra ogni 500.000 anni, e un asteroide di 140 metri (la soglia per una catastrofe regionale) ogni 20.000 anni. Tra questi oggetti vicini alla Terra, la maggior parte dei quali provengono dalla fascia degli asteroidi tra Marte e Giove, si conoscono quasi tutti quelli di un chilometro e nessuno minaccia la Terra nel prossimo secolo.

Anche per quelli di 140 m non è stata identificata alcuna minaccia diretta. Ma solo il 40% di essi è stato identificato. Se si tratta quindi di un rischio naturale “tra i meno probabili”su a “il vantaggio di poter intraprendere azioni per tutelarsi”Lo ha indicato nel corso di una conferenza stampa Patrick Michel, responsabile scientifico della missione Hera dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

Le dimensioni di un grande frigorifero

Dimorphos, situato a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra al momento dell’impatto, misurava circa 160 metri di diametro e non rappresentava alcun pericolo per il nostro pianeta.

Colpendolo, il dispositivo della NASA, grande quanto un grande frigorifero, è riuscito a spostarlo riducendone l’orbita di 33 minuti.
Ma non sappiamo quali effetti abbia avuto l’impatto sul piccolo asteroide, e nemmeno quale fosse la sua struttura interna prima di esso.

Tuttavia, se l’esperimento Dart (Double Asteroid Redirection Test) ha permesso di dimostrare la fattibilità della tecnica, dobbiamo saperne di più per validarla ed essere in grado di determinare quale energia sarebbe necessaria, se necessario, per deviare efficacemente un pericolo asteroide.

Simulazioni numeriche suggeriscono che Dimorphos sia un agglomerato di rocce legate tra loro dalla gravità, un corpo dotato di pochissima resistenza in cui “affondiamo come nella sabbia coesa”dice il signor Michel.

“La conseguenza è che invece di fare un cratere”Dart lo avrebbe fatto “completamente distorto” Dimorphos, aggiunge. Ma c’è “altre possibilità”gli scienziati hanno ancora difficoltà a comprendere questi corpi con gravità molto bassa, “il cui comportamento sfida l’intuizione”secondo il signor Michel.

La missione di Era

Costata 363 milioni di euro e dotata di 12 strumenti, Hera porterà con sé due nanosatelliti, Juventas e Milani.
Il primo proverà ad atterrare su Dimorphos, il primo su un oggetto così piccolo. È dotato di un radar a bassa frequenza e di un gravimetro per sondare la struttura dell’asteroide e misurarne il campo gravitazionale.

Il secondo studierà la composizione di Dimorphos utilizzando una camera multispettrale e un rilevatore di polveri.

La sonda dovrebbe normalmente essere lanciata lunedì da Cape Canaveral (Stati Uniti), nella carenatura di un razzo Falcon 9. Ma un’anomalia recentemente rilevata sul lanciatore di SpaceX potrebbe costringere a rinviare questo lancio.

Domenica le autorità americane hanno annunciato di aver autorizzato la ripresa del volo del lanciatore, “solo per la missione Hera prevista per il 7 ottobre”a causa dell’assenza di un ritorno del lanciatore verso la Terra che “limita i rischi per il pubblico”secondo un comunicato stampa della Federal Aviation Administration (FAA).

La finestra di ripresa durerà fino al 27 ottobre. Dopo un sorvolo di Marte l’anno prossimo, Hera arriverà vicino a Dimorphos nel dicembre 2026, per una durata iniziale di sei mesi.

Al termine della sua missione, i responsabili di Hera sperano già di offrire alla sonda un fine paragonabile a quello della sua antenata Rosetta, che esplorò la cometa Tchourioumov-Guérassimenko tra il 2014 e il 2016, posizionandola delicatamente su Dimorphos o Didymos prima che lo faccia non uscire.

Il ruolo del Belgio

Il Belgio ha svolto un ruolo chiave in questa missione. Infatti, l’Osservatorio Reale del Belgio è l’appaltatore principale del piccolo nanosatellite che sarà schierato sull’asteroide. Inoltre, i ricercatori dell’UCLouvain hanno contribuito lavorando sulle traiettorie del nanosatellite e della sonda spaziale ERA. Anche Sébastien Lemestre dell’UCLouvain sarà presente al lancio della sonda, segnando un evento importante per la ricerca spaziale belga.

Questa missione europea dovrebbe fornire risposte sulla formazione e l’evoluzione del sistema solare, una volta raccolti e analizzati i dati. Si tratta di un significativo passo avanti nella comprensione dello spazio e nella prevenzione dei rischi associati agli asteroidi.

Quanto al ricercatore dell’UCLouvain, Sébastien Le Maistre, sottolinea l’importanza di questa missione menzionando: “Una delle sfide più importanti è orbitare attorno a un corpo estremamente leggero, attorno a due corpi estremamente leggeri. Calcolare le traiettorie è molto complicato, mantenere la traiettoria dei satelliti è estremamente complicato.

Era la NASA e l’asteroide Dimorphos

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