“Non andrò a Canossa”, ha dichiarato sabato 5 ottobre il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune in un’intervista televisiva. di una visita in Francia che considerava umiliante nel contesto ancora una volta molto teso tra i due Paesi.
La visita del presidente algerino è stata costantemente rinviata dal maggio 2023 ed è stata recentemente rinviata previsto tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2024. Ma i rapporti tra Algeri e Parigi sono tornati gelidi dopo l’annuncio, a fine luglio, del sostegno di Parigi al piano marocchino di autonomia del territorio conteso del Sahara Occidentale.
Algeri ritirò immediatamente il suo ambasciatore e riduce la propria rappresentanza diplomatica mantenendo un solo direttore aziendale. Riferendosi alla colonizzazione francese (dal 1830 al 1962) e alla questione della memoria, il presidente algerino ha stimato che “l’Algeria è stata scelta per il grande ricambio, il vero grande ricambio”, consistente nel “cacciare la popolazione locale per riportare una popolazione europea con massacri, con un esercito genocida”.
“Vieni a ripulire i siti dei test nucleari”
“Non accetto bugie sull’Algeria. Avevamo una popolazione di circa quattro milioni di abitanti e 132 anni dopo eravamo appena nove milioni. C’è stato un genocidio“, ha affermato Abdelmadjid Tebboune.
“Chiediamo la verità storica”, ha insistito il presidente algerino, accusando una “minoranza odiosa” in Francia di bloccare qualsiasi progresso sulla questione del memoriale.
Affrontando la questione dei test nucleari francesi in Algeria, ha detto alla Francia: “se volete che siamo amici, venite a ripulire i siti dei test nucleari”. Tra il 1960 e il 1966, La Francia ha effettuato 17 test nucleari in diversi siti del Sahara algerino. Rivelati documenti declassificati nel 2013 ricadute radioattive ancora significativeche si estende dall’Africa occidentale all’Europa meridionale.
Ne ha parlato anche il presidente algerino l’accordo franco-algerino del 1968 che garantisce uno status speciale agli algerini in termini di diritti di circolazione, residenza e lavoro in Francia. È diventato uno “stendardo dietro il quale marcia l’esercito degli estremisti” della destra francese, che cercano di abrogarlo, ha stimato.
Nel dicembre 2023, l’Assemblea nazionale francese ha respinto un testo che chiedeva alle autorità francesi di denunciare l’accordo. Firmato nel 1968, quando la Francia aveva bisogno di aiuto per la sua economia, l’accordo esclude gli algerini dal diritto comune in materia di immigrazione. Da allora non hanno più il permesso di soggiorno in Francia ma”certificati di residenza“.
Possono stabilirsi liberamente per esercitare un’attività commerciale o una professione indipendente e hanno accesso ad un permesso di soggiorno decennale più rapidamente rispetto ai cittadini di altri Paesi.
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