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diverse centinaia di persone marciano contro la chiusura dello stabilimento Solvay di Gard

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13 giorni fa, l’annuncio della cessazione della produzione ha provocato un profondo shock nel comune di Salindres nel Gard. Dipendenti, ma anche funzionari eletti e residenti, hanno marciato questo sabato mattina dalla fabbrica al municipio, per esprimere la loro rabbia.

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Di “disgusto”del “rabbia” e di “incertezza”. Questo sabato, 5 ottobre, i dipendenti sono ancora in armi contro la chiusura dello stabilimento Solvay di Salindres nel Gard. Diverse centinaia di persone hanno camminato questa mattina dalla fabbrica al municipio.

Anche funzionari eletti e residenti si sono uniti a questa marcia per esprimere il loro sostegno. Sostegno che arriva nel contesto dei negoziati per un piano di tutela del lavoro (PSE).

L’annuncio inaspettato della cessazione della produzione e dell’eliminazione di 68 posti di lavoro entro ottobre 2025 è stato vissuto come uno shock immenso. Da più di un secolo la fabbrica è parte integrante del paesaggio e della vita degli abitanti, come vi raccontiamo in questo articolo. “Papà lavorava lì, quindi non è qualcosa di recente dato che avrebbe più di 100 anni. Ecco, è comunque una disperazione per i Salindroi e soprattutto per le persone che non avranno più lavoroconfida un residente.

In questo villaggio del Gard tutti sono direttamente o indirettamente colpiti. La chiusura della fabbrica ha ripercussioni che vanno ben oltre i soli dipendenti. “È importante per la vita del villaggio, per la scuola e per i commercianti.”, deplora un altro residente.

La chiusura dello stabilimento di Salindres avviene in un contesto di tensione attorno alle questioni ambientali. All’inizio dell’anno, un rapporto dell’associazione Générations Futures aveva indicato concentrazioni “eccezionalmente elevate”. di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nelle acque limitrofe al sito. Ma per gli enti locali questa chiusura è soprattutto una tragedia sociale.

Solvay, dal canto suo, giustifica questa decisione con ragioni economiche. Il gruppo belga specializzato in prodotti chimici spiega che gli sforzi di diversificazione e gli investimenti realizzati sul sito non sono stati sufficienti a compensare il calo di attività. La chiusura della produzione di TFA (acido trifluoroacetico) e derivati ​​fluorurati a Salindres appare quindi, secondo il management, inevitabile.

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