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SENEGAL-PRESSE-REVUE / Evidenziati i problemi legali di alcuni critici del regime – Agenzia di stampa senegalese

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Dakar, 2 ott. (APS) – I quotidiani hanno riportato ampiamente mercoledì la citazione davanti ai tribunali di diversi “spregiatori” del regime in relazione ad alcune delle loro posizioni e opinioni sul progresso del Paese.

“Il testimone”, espone ad esempio Bès Bi Le Jour, a proposito di quella che il giornale definisce una “sfilata di voci divergenti davanti alla polizia”. “Dopo Kader Dia di Sen Tv”, ha scritto, “è il turno di Cheikh Yérim Seck di ricevere una convocazione dalle autorità giudiziarie”, martedì.

“Anche l’avversario Bougane Guèye Dany è stato convocato per questo mercoledì, alle 9”, annuncia Bès Bi Le Jour. “La giustizia funziona a pieno ritmo”, constata il quotidiano Source A, che ricorda che sei persone sono state “convocate”, “detenute in custodia o incarcerate per reati di opinione, in soli sei mesi di regno” del presidente Bassirou Diomaye Faye.

L’attivista per i diritti umani Alioune Tine, intervistato da Source A, è preoccupato per questa situazione e invita la società civile a impegnarsi per porvi fine. “Penso che i reati d’opinione debbano scomparire dal nostro codice penale”, sostiene in un commento riportato dallo stesso quotidiano.

Il Mandato ritiene che il nuovo regime in vigore dall’inizio di aprile “cerchi di mettere la museruola” ai suoi critici. L’Observer lancia “segnali di allarme”. “Arresti a palate, mandati di arresto emessi a caso, manifestazioni vietate, la situazione attuale nel Paese è preoccupante”, scrive.

Niente viene perdonato ai “detrattori” del potere

Il giornale intervista diversi “specialisti”, alcuni dei quali “gridano ‘regolamento di conti e violazione dei diritti fondamentali’. Ma per i nostri giuristi, aggiunge, è ancora prematuro allarmarsi”.

Walfquotidien non si aspetta altro e ritiene che questa situazione costituisca un “grande bene”. [sic] Indietro”. “Parallelamente ai fascicoli di responsabilità legale che coinvolgono ex ministri e direttori generali, altri individui sono oggetto di procedimenti giudiziari a causa delle loro uscite sui media”, osserva il giornale.

“Terrore tra gli oppositori di Diomaye-Sonko”, si legge sulla prima pagina del quotidiano L’As, secondo cui “le nuove autorità giudiziarie non perdonano nulla ai detrattori” del presidente della Repubblica e del suo primo ministro.

“Mentre il Senegal si prepara alle elezioni legislative previste per il mese prossimo, il clima politico sembra peggiorare. Aumentano gli arresti e le convocazioni contro esponenti dell’opposizione e alcuni editorialisti critici nei confronti del regime in vigore”, riferisce il quotidiano Enquête.

Secondo lui “il cappio si sta stringendo” attorno ad alcuni politici e giornalisti che si trovano “nel mirino della giustizia”. Vox populi si chiede se non si tratti di una “tentazione” di istituire un “massetto di piombo”.

Dandé Mayo “tagliato fuori dal resto del Paese”

Nonostante tutto, l’elettorato “rimane ancora fedele [Ousmane] Sonko”, leader del partito Pastef (al potere) e attuale primo ministro, afferma al quotidiano Yoor-Yoor, affermando di trasmettere il “punto di vista degli osservatori politici”.

I quotidiani relegano in periferia diversi altri argomenti, tra cui la questione delle inondazioni a seguito delle forti piogge registrate negli ultimi giorni e settimane.

Il quotidiano Le Quotidien riporta che con l’esondazione del fiume Senegal, il Dandé Mayo, nella regione di Matam, si ritrova “senza strade”, “tagliato fuori dal resto del Paese”. La situazione “sembra essere urgente”, secondo il quotidiano.

“Nessun viaggio, nessuna evacuazione sanitaria, nessun trasporto di merci”, ne risente la vita quotidiana delle popolazioni di Dandé Mayo, insiste Le Quotidien.

Il Sud Quotidien denuncia un “aumento generalizzato dei prezzi dei prodotti di consumo quotidiano”, che ha messo “sotto pressione” il mercato. Le Soleil torna sulla volontà attribuita al governo di abbassare gli stipendi degli agenti statali.

Il quotidiano riporta che il governo ha rilasciato una dichiarazione per confutare “le accuse del PIT”, il partito indipendentista e laburista, attualmente all’opposizione. Denuncia “manovre” e “disinformazione e diffusione di informazioni false che non possono essere accettate”.

La notizia informa che il Consiglio nazionale dei datori di lavoro (CNP) e la Confederazione nazionale dei datori di lavoro del Senegal (CNES) hanno confermato la loro fusione, con l’ambizione di “servire meglio l’azienda e sostenere le nuove autorità nelle loro politiche di sviluppo economico e sociale di il paese”.

BK

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