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Macky Sall avrà la sua vendetta su Ousmane Sonko?

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Domanda posta in prima pagina dal sito di notizie senegalese Senego. « Dopo la sconfitta alle elezioni presidenziali di quest’anno, l’ex presidente Macky Sall è stato annunciato come capo della lista dei (nuovo) coalizione Takku-Wallu (che riunisce l’APR, il PDS e Rewmi) in vista delle elezioni legislative anticipate del 17 novembre. Sembra che il leader dell’APR voglia vendicarsi del leader di Pastef, Ousmane Sonko, anche lui capolista del suo partito. Macky Sall vorrà certamente lavare via (in effetti) l’affronto che gli è stato fatto, se così possiamo dire, dall’attuale capo del governo. E per questo, punto ancora Senego, non c’è modo migliore che imporre la coabitazione al regime di Bassirou Diomaye Faye ».

Un panorama politico riformulato…

Non siamo ancora arrivati. Tra un mese e mezzo si terranno le elezioni legislative anticipate. Domenica chiusura presentazione liste. Ciò che è certo è che stiamo assistendo a una riconfigurazione del panorama politico senegalese. La giovane Africa sottolinea: “ le principali coalizioni della precedente legislatura, Yewwi Askan Wi, Wallu Senegal e Benno Bokk Yakaar, sembrano infatti morte e sepolte, sostituite da nuove. Quanto ai Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (Pastef), incoraggiati dalla grande vittoria alle elezioni presidenziali di Bassirou Diomaye Faye e guidati da Ousmane Sonko, il loro capolista nazionale, indosseranno i propri colori, dando il benvenuto i loro alleati al loro fianco ma senza formare una vera coalizione. Dopo la spettacolare disgregazione di alcuni partiti politici leader la sera del 24 marzo, la sfida principale delle elezioni previste per il 17 novembre sarà se questa tendenza sarà confermata nell’emiciclo, punto ancora La giovane Africa, che porta a una “egemonia patriottica” che le forze disperse dell’opposizione faranno fatica a contrastare ».

Dibattiti elettrici in prospettiva…

Comunque, ” tra Ousmane Sonko e Macky Sall sembra essere arrivato il momento della vendetta », insiste anche Il mondo africano. « L’annunciato ritorno di Macky Sall, assente dal Paese da quando ha ceduto il potere a Bassirou Diomaye Faye in aprile, rappresenta una svolta importante nella vita politica senegalese. (…) Questa svolta all’inizio della campagna legislativa non dovrebbe mancare di elettrizzare un po’ di più i dibattiti. Poiché Macky Sall è tutt’altro che unanime, alleviare Le Monde Africa. Il collettivo delle vittime del suo regime lo ritiene uno dei responsabili della repressione delle manifestazioni antigovernative che, secondo Amnesty International, hanno causato la morte di oltre sessanta persone tra il 2021 e il 2024. La sua figura agisce come uno straccio rosso brandito dal nuovo potere, lanciato da diverse settimane in un’operazione di “responsabilità” contro le vecchie autorità. Indagini contro alcuni suoi parenti, divieti di lasciare il territorio, controlli dei conti pubblici, il governo del primo ministro esercita forti pressioni su ex funzionari e sostenitori dell’ex presidente ».

Paradosso…

Il che ci fa dire di WalfQuotidien a Dakar che siamo al “ inizi di un regime di polizia » : « parallelamente ai fascicoli di responsabilità legale che coinvolgono ex ministri e direttori generali, altri individui sono oggetto di procedimenti giudiziari a causa delle loro uscite sui media. Una situazione che ricorda la fine del regno di Macky “. E il quotidiano senegalese denuncia “ citazioni-arresti » di alcuni politici, giornalisti o editorialisti, come Cheikh Yérim Seck, ex giornalista di La giovane Africache ieri è stato arrestato per diffamazione e diffusione di notizie false.

C’è anche, sottolinea il sito d’informazione Seneplusla convocazione in polizia di Bougane Gueye Dany, leader del movimento Gueum nel bop. « Questa azione, percepita da molti come un tentativo di intimidazione in vista delle elezioni legislative, suscita forti reazioni all’interno dell’opposizione e della società civile. “. Così denuncia Thierno Alassane Sall, esponente dell’opposizione” il paradosso di un regime uscito dall’opposizione che oggi sembra voler mettere la museruola ai suoi detrattori. Da parte sua, Alioune Tine, figura rispettata della società civile, invita alla ragione e al rispetto dei principi democratici ».

Si conclude questa ondata di convocazioni e arresti Seneplus« evidenzia le crescenti tensioni tra governo e opposizione alla vigilia delle cruciali scadenze elettorali e rilancia il dibattito sulla libertà di espressione e il rispetto dei processi democratici nel paese ».

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