Bisognosa di riconoscimento e di aura internazionale, l’Algeria ha rilasciato una nuova carta disperata: il visto per i marocchini. La Lega marocchina per la cittadinanza e i diritti umani (LMCDH) ha denunciato con forza questa decisione del governo algerino, che si inserisce in una lunga serie di tensioni diplomatiche tra i due Paesi, esacerbate dalla chiusura dello spazio aereo. Aerei civili e militari da algerini a marocchini, avvenuta dopo la rottura unilaterale delle relazioni diplomatiche nell’agosto 2021.
L’LMCDH ha quindi criticato aspramente quello che considera un tentativo del regime militare algerino di distrarre l’attenzione della popolazione dalle crisi interne esportando la tensione verso il vicino marocchino. “Questa decisione è l’ultimo episodio di una politica di escalation volta a distruggere la stabilità regionale, in un momento in cui la regione ha bisogno di unità per affrontare le crisi umanitarie in Medio Oriente, in particolare a Gaza e in Libano.“, stima la Lega.
La chiusura delle frontiere terrestri tra Marocco e Algeria risale all’agosto 1994, dopo che il Regno aveva imposto i visti agli algerini in seguito all’attacco terroristico all’Hotel Asni di Marrakech. Questo attacco, che Rabat attribuisce ad elementi appoggiati da Algeri, aveva l’obiettivo, secondo l’LMCDH, di compromettere la sicurezza nazionale del Marocco. Tuttavia, nel 2004, il Marocco ha revocato unilateralmente l’obbligo del visto per i cittadini algerini in un gesto di apertura, al quale Algeri ha risposto nel 2005 revocando l’obbligo del visto anche per i marocchini.
La reintroduzione dei visti da parte dell’Algeria nel 2024 avviene quindi in un contesto diplomatico teso, dove entrambe le parti aumentano le accuse. L’LMCDH specifica in questo senso che “ questa decisione mira a mascherare i fallimenti del regime algerino, in particolare il massiccio boicottaggio delle ultime elezioni presidenziali, percepito come una semplice farsa, nonché l’incapacità del paese di contenere la crescente agitazione attorno alla questione del Sahara marocchino« .
L’LMCDH rileva inoltre che l’Algeria sta cercando di utilizzare la questione sahariana come leva per mobilitare l’opinione pubblica interna. Di fronte al crescente riconoscimento della natura marocchina del Sahara sulla scena internazionale e al sostegno all’iniziativa di autonomia marocchina come soluzione praticabile ed equa, Algeri e il Polisario si trovano sempre più isolati.
La Lega condanna fermamente i discorsi violenti e incitanti dell’Algeria e del Polisario, che descrive come “ terroristi“. Queste dichiarazioni, che incoraggiano la violenza contro i cittadini marocchini, costituiscono una palese violazione dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario.
In questo contesto, l’LMCDH ha formulato diverse richieste chiare. In primo luogo, invita la comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, a intervenire inviando comitati di monitoraggio dei diritti umani nei campi profughi saharawi di Tindouf, in Algeria, dove, secondo lei, le violazioni dei diritti umani sono sistematiche.
Esorta inoltre il governo marocchino a evitare di cedere alle provocazioni e a mantenere un approccio diplomatico calmo e rispettoso delle norme internazionali, che finora ha permesso al Marocco di ottenere il sostegno di molti paesi riguardo al suo piano di autonomia del Sahara.
Infine, l’LMCDH chiede al governo marocchino di classificare ufficialmente il Polisario come organizzazione terroristica e di sanzionare severamente qualsiasi attore, interno o esterno, che sostenga questa organizzazione.
Mentre le relazioni tra Marocco e Algeria continuano a deteriorarsi, l’LMCDH chiede il ritorno alla ragione e la ricerca di soluzioni diplomatiche che possano ripristinare la stabilità nella regione. Tuttavia, con un regime algerino che cerca diversivi dai propri fallimenti, sembra che la politica di pacificazione non sia all’ordine del giorno.
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