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Édouard Lefebvre, nuovo ispettore, desidera “garantire la coerenza educativa”

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Édouard Lefebvre è il nuovo ispettore cantonale. Un territorio rurale e specifico che conta 55 scuole, 240 insegnanti e 4.000 studenti.

Originario della Somme, Édouard Lefebvre succede a Nadège Dumaux. Ha appena assunto l’incarico di ispettore nazionale dell’istruzione per il settore di Saint-Just-en-Chaussée, che si estende da Oroër al Plateau Picard passando per Bonneuil-les-Eaux. Questa è la prima volta che assume questo ruolo.

Qual è la tua precedente esperienza professionale nell’ambito dell’istruzione nazionale?

Sono stato un insegnante di scuola e ho avuto tutti i livelli di istruzione. Poi sono stato direttore scolastico a Saint-Vaast-en-Chaussée (Somme). Successivamente mi sono occupato di coordinare le azioni legate alla tecnologia digitale nelle scuole primarie. E l’anno scorso ho sostenuto l’esame di reclutamento per ispettore, che ho superato. L’avevo già provato altre due volte, quindi basti dire che lo volevo.

Non è strano passare dalle aule scolastiche agli uffici amministrativi?

Direi piuttosto che sono passato dall’essere formatore educativo con i bambini ad essere formatore educativo con gli adulti.

Qual è il tuo ruolo?

Il mio ruolo è garantire l’attuazione della politica educativa nazionale e accademica e garantire che venga attuata sul territorio locale. Con l’obiettivo di garantire coerenza didattica in collaborazione con i dirigenti scolastici.

La delicata questione della chiusura delle classi incombe ogni anno sulle scuole della regione. Hai qualche idea a riguardo?

Inizieremo le operazioni di consultazione per ottenere stime sul numero di studenti che arriveranno in ciascuna scuola. Faccio parte di una politica dipartimentale che richiede equità. Dovresti sapere che oggi c’è un calo demografico significativo e che questo avrà un impatto sulla forza lavoro. Ma non siamo solo in una logica contabile. Una cosa però è chiara, non iniziamo l’anno dicendoci che dobbiamo chiudere tante lezioni.

Sei samaritano. Perché ha scelto il cantone di Saint-Just-en-Chaussée per la sua prima esperienza da ispettore?

Perché è una zona rurale. È stata la mia prima scelta e ho avuto la fortuna di ottenerla. Questo è anche quello che ho spiegato ai dirigenti delle scuole della zona quando li ho incontrati. Per me è stato importante scoprire un nuovo reparto. Con queste nuove funzioni gerarchiche è bene essere meno conosciuti. Ho sempre insegnato nella Somme quindi per iniziare questa nuova missione era importante guardare altrove.

Emeline Bertel

#Swiss

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