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Le arti della parola: un invito a sentire

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A ciascuno la sua storia

Chiamato così in omaggio a Jos Violon, personaggio leggendario che Louis Fréchette ascoltò più volte in gioventù, il festival, nella sua versione attuale, propone un programma audace. Le storie urbane e contemporanee si affiancano a quelle più tradizionali, riecheggiando attraverso diverse generazioni.

Da diversi anni, il festival fa risplendere anche la generazione successiva, offrendo un palcoscenico ai giovani talenti che perpetuano questa tradizione ancestrale attraverso i secoli. “Abbiamo storie molto urbane e attuali, mentre altre sono più tradizionali. È importante avere un mix tra le generazioni. Il modo di raccontare si rinnova, ma qualunque sia l’argomento, il racconto ha una portata che raggiunge lo spettatore, stimola la sua immaginazione e gli fa provare emozioni”, condivide Mélissa Simard, direttrice generale e artistica.

L’incontro di diversi mezzi artistici

Sebbene il vettore fondamentale rimanga la parola, altre forme d’arte gli vengono incontro, permettendo alle parole di risuonare diversamente, mescolando l’arte circense, la musica e persino l’arte delle marionette. “Nel caso della musica, ad esempio, dà vita al racconto ed è parte integrante della creazione del narratore. Non è solo un supporto alla storia, ma diventa un personaggio che partecipa alla creazione dell’universo della storia”, continua.

Luoghi intimi e incantevoli

La casa natale di Louis Fréchette, vero e proprio castello fortificato del festival, ospita la maggior parte degli spettacoli, ma anche altri luoghi emblematici, come l’Antico Ufficio Postale, le biblioteche e l’Îlot des Palais in Quebec, fanno rivivere le fiabe attraverso le loro mura . “Vogliamo preservare questa atmosfera intima che si instaura grazie alla vicinanza tra gli spettatori e la voce del narratore. Cerchiamo di mantenere questa comunione e questo sentimento di osmosi, dando l’impressione di essere parte di un tutto, come una grande riunione di famiglia. »

Foto dall’ultima edizione del festival internazionale di narrazione Jos Violon. (Valerie Laroche)

Lo spettacolo di Franck Sylvestre, Il volo di Soliboche sarà presentato nelle sale dell’Îlot des Palais sabato 26 ottobre, ne è un buon esempio. Illuminato a lume di candela, il narratore martinicano trasporta gli ascoltatori nel mondo dell’immaginazione, in un’atmosfera misteriosa e spaventosa. Un’esperienza da non perdere!

Per garantire accessibilità e scoperta, il festival prevede anche tre spettacoli rivolti ai giovani e agli adolescenti, con Manolo il pinguino, la Damofono et Baya e la capra. Con la famiglia o gli amici, ogni racconto crea uno spazio-tempo magico che unisce le persone.

Per lasciarsi trasportare e commuovere attraverso storie che hanno tutte l’amore per le parole come vettore comune, riserva i tuoi posti Proprio adesso!

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