Chi pagherà il conto? Dopo l’annuncio di Donald Trump di un nuovo ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi, il miliardario americano Michael Bloomberg si è impegnato giovedì a risarcire, al posto del governo federale, qualsiasi contributo americano non pagato all’ONU sul clima.
Come durante il primo mandato di Donald Trump, l’uomo d’affari ed ex sindaco di New York, inviato speciale delle Nazioni Unite sul clima, ha annunciato che avrebbe risarcito l’eventuale sospensione dei contributi americani all’organizzatore delle conferenze sul clima. clima (le COP), la cui prossima edizione si svolgerà a novembre in Brasile (COP30).
Gli Stati Uniti finanziano il 22% del bilancio totale dell’ONU per il Clima, con sede a Bonn, in Germania, e che ammonta a 88,4 milioni di euro per gli anni 2024/2025. Il presidente finora non ha annunciato il ritiro dall’ONU sul cambiamento climatico, ma solo dall’accordo di Parigi, gestito da questa organizzazione.
Donald Trump ha anche firmato l’imminente ritiro di un altro ente delle Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cui budget è sproporzionato, pari a 7,89 miliardi di dollari nel 2022-2023, e il 16% dipende dagli Stati. -Unito. L’impegno di Michael Bloomberg riguarda però solo il clima dell’Onu.
Bloomberg Philanthropies e altri finanziatori statunitensi per il clima garantiranno che gli Stati Uniti rispettino i loro obblighi climatici globali in seguito all’intenzione del governo federale di ritirarsi dall’accordo di Parigi per la seconda volta”, ha assicurato l’imprenditore in un comunicato stampa.
Adottato durante la COP del 2015, questo accordo riunisce quasi tutti gli stati del mondo e mira a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di una certa soglia. “Mentre i finanziamenti governativi rimangono essenziali per la nostra missione, contributi come questo sono vitali per consentire al segretariato delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico di aiutare i paesi a rispettare i propri impegni”, ha affermato il capo delle Nazioni Unite. Clima delle Nazioni Unite, Simon Stiell.