In Belgio i sindacati hanno indetto uno sciopero lunedì contro i piani del nazionalista fiammingo Bart De Wever

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Bart De Wever (a sinistra nella foto), presidente del partito Fiammingo della Nuova Alleanza e formatore federale, con il re Filippo del Belgio, a Bruxelles, il 9 giugno 2024. ERIC LALMAND/AFP

Vuoto politico, preoccupazioni dei datori di lavoro e mobilitazione dei sindacati: mentre il Belgio è senza governo dal giugno 2023, i leader del settore economico temono ora una recessione e chiedono riforme urgenti contro le quali le organizzazioni sindacali hanno deciso di mobilitarsi decretando uno sciopero per questo lunedì 13 gennaio. I tre maggiori sindacati del Paese (cristiano, socialista e liberale) manifesteranno a Bruxelles per protestare, in particolare, contro la riforma delle pensioni menzionata dai cinque partiti che ancora cercano di accordarsi su un programma di governo.

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Il movimento di lunedì riguarderà soprattutto i trasporti. Secondo la SNCB, solo un treno su tre dovrebbe circolare, ma tutti i convogli normalmente programmati nelle ore di punta rimarranno fermi. Obbligata per legge a fornire un servizio minimo, l’azienda ha comunicato sabato 11 gennaio un piano alternativo. Anche il settore aereo sarà colpito, con la prevista cancellazione della metà dei voli di Bruxelles Airlines a causa dell’interruzione del lavoro degli addetti ai bagagli. Si prevede che anche i servizi postali, la raccolta dei rifiuti e le carceri, nonché il settore dell’istruzione – solo nelle Fiandre – subiranno interruzioni.

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