Il ritorno a Parigi dell’influencer algerino Doualemn ha ulteriormente accresciuto la tensione tra i due Paesi tra Francia e Algeria.
Su LCI, Jean-Noël Barrot ha minacciato di “ritorsioni” se “gli algerini continueranno con questa escalation”.
Questo sabato Algeri respinge le accuse di “escalation” e denuncia una “campagna di disinformazione”.
Di fronte ai rimproveri di Parigi, Algeri ha risposto. Il Ministero degli Affari Esteri ha respinto le accuse sabato 11 gennaio “arrampicata” et “d’umiliazione” della Francia, dopo il ritorno in Francia di un influencer algerino espulso nel suo Paese dalla Francia (nuova finestra). Per Algeri, questo è a “campagna di disinformazione”o anche “mistificazione” contro l’Algeria.
Una campagna orchestrata “dall’estrema destra”, dice Algeri
“L’Algeria cerca di umiliare la Francia”aveva lanciato Bruno Retailleau, prima che Jean-Noël Barrot seguisse l’esempio. Questo venerdì su LCI, l’inquilino del Quai d’Orsay aveva avvertito che la Francia non l’avrebbe fatto “Non c’è altra scelta che reagire” E “Gli algerini continuano con questa posizione crescente” et “questo atteggiamento di ostilità”. “C’è tutto un arsenale di risposte diplomatiche, alcune cose le diciamo, altre no. Lo faremo al ritmo e nel modo che riterremo più efficaci, mobilitando tutte le leve a nostra disposizione”ha spiegato il ministro sulla nostra antenna (nuova finestra).
Avvertimenti che hanno ulteriormente aggravato i già tesi rapporti franco-algerini. E ha spinto Algeri a descrivere una campagna “disinformazione” orchestrato da “l’estrema destra vendicativa e odiosa, così come i suoi araldi certificati all’interno del governo francese”.
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Lo precisa il ministero algerino a fronte di “superamenti” e a “violazioni dei diritti acquisiti” da “Doualemn”, l’influencer arrestato a Montpellier dopo aver lanciato appelli alla violenza su TikTok, “La decisione dell’Algerino in questo caso è motivata dal desiderio di consentirgli di rispondere alle accuse mosse contro di lui, di far valere i suoi diritti e di difendersi nel quadro di un processo giudiziario giusto ed equo sul territorio francese” .
Ricordiamo che il cittadino algerino era stato imbarcato giovedì pomeriggio su un aereo per l’Algeria, da dove sarebbe tornato in Francia la sera stessa, poiché l’Algeria aveva “inammissibile”, secondo il Ministero dell’Interno. Attualmente è rinchiuso in un centro di detenzione amministrativa.