Aumento del prezzo del petrolio: i consumatori tra stupore e desolazione

Aumento del prezzo del petrolio: i consumatori tra stupore e desolazione
Aumento del prezzo del petrolio: i consumatori tra stupore e desolazione
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Appena sette mesi dopo l’applicazione dei nuovi prezzi, il prodotto, diventato quasi introvabile in alcune località, ha registrato un aumento del suo prezzo che è passato da 1.025 franchi CFA a 1.150 franchi CFA e addirittura a 1.200 franchi a livello dei negozi al dettaglio determinate località.

Il paradosso è che le lamentele dei consumatori riguardo al prezzo elevato osservato sul prodotto si scontrano con la cruciale mancanza di informazioni da parte dei rivenditori sull’aumento osservato. Perché i proprietari dei negozi di quartiere denunciano un aumento dei costi del prodotto da parte dei grossisti, che a loro volta indicizzano un aumento dei prezzi della merce a livello dei loro fornitori a Dakar e Touba.

La constatazione è questa: da 21.200 franchi CFA a 19.500 franchi CFA lo scorso giugno, dopo la revisione dei prezzi, la tanica di olio da 20 litri costa attualmente tra 21.500 franchi CFA, addirittura 22.000 franchi e addirittura 23.000 franchi. Che fa salire il prezzo di un litro di petrolio da 1025 franchi CFA a 1150 franchi e addirittura 1200 franchi.

Commentando la situazione di aumento del prezzo del petrolio osservata nella regione, l’ispettore regionale del commercio interno ha annunciato che i suoi servizi si trovano per il momento in una fase di regolamentazione e comunicazione affinché i consumatori siano consapevoli che non si tratta di un aumento dallo Stato, ma piuttosto dal mercato internazionale.

“C’è un aumento del prezzo del petrolio, ma bisogna notare subito che ciò è dovuto all’aumento del prezzo del petrolio a livello internazionale. Questa è una situazione che non è affatto specifica solo della regione di Matam. È la situazione del mercato internazionale che detta le sue leggi a livello dei paesi importatori e che a sua volta colpisce le regioni del paese”. U

Una volta notato questo aumento, “abbiamo preso l’iniziativa di informare i grossisti e i dettaglianti di rifornire il mercato per evitare una possibile carenza. Grossisti, semi-grossisti e dettaglianti sono stati informati dell’aumento che si ripercuote sui prezzi a livello del mercato interno, dell’urgenza di rifornire il mercato per evitare un’eventuale penuria e del rispetto dei margini di profitto che il decreto di giugno 24 aveva fissato, almeno per regolare questa speculazione sui prodotti petroliferi”, ha detto.

Secondo il responsabile regionale del commercio interno, le azioni intraprese hanno portato ad “un’approvvigionamento adeguato del mercato”, con l’obiettivo di guidare i commercianti ad evitare speculazioni eccessive.

A questo proposito, l’ispettore regionale del commercio, Amar Sylla, assicura “che dovremo esaminare le fatture di acquisto che provengono dalle diverse zone e individuare i margini che possono essere applicati per monitorare i commercianti e contenere questo aumento”.

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