La stampa algerina non frena più i colpi contro il ministro degli Interni francese, dopo la fallita espulsione di un algerino, rifiutato dall’Algeria e rimandato a Parigi.
“Un feroce disconoscimento delle lamentele di questo ministro favorevole alla guerra…” La stampa algerina è molto dura questo sabato nei confronti del ministro degli Interni francese, Bruno Retailleau. Mentre il Ministero degli Interni ha fatto espellere in Algeria l’influencer Boualem N., detto “Doualemn”, a causa degli appelli alla violenza sui social network, quest’ultimo è stato rifiutato dalle autorità locali del suo Paese d’origine. Per il fatto che lo è “inammissibile”.
La vicenda, che ha provocato disordini in Francia e una nuova escalation nelle relazioni franco-algerine, è stata ampiamente riportata dai media algerini questo sabato mattina. È spesso considerata una meritata battuta d’arresto per Bruno Retailleau, accusato di crescenti provocazioni dal suo arrivo a Beauvau.
Per il quotidiano francofono Le Courrier d’Algérie, “da quando il primo poliziotto in Francia ha indossato il suo costume, è stato provocatorio nei confronti delle comunità di emigranti verso le quali nutre un rancore molto particolare”. Il giornale lo chiama anche “uno dei ministri del governo François Bayrou più permeato dei riflessi razzisti e islamofobici propri dell’estrema destra e popolare negli ambienti sionisti”.
“Un piromane” che “moltiplica dichiarazioni radicali”
Dopo il rinvio dell’influencer Doualemn a Parigi, Bruno Retailleau ha affermato che “L’Algeria [cherchait] umiliare la Francia” e ha menzionato l’attacco “di una soglia estremamente preoccupante” nelle relazioni franco-algerine. Una reazione indignata, ampiamente commentata dalla stampa algerina: “Il volto del funzionario francese esprimeva una rabbia che non poteva nascondere, anche se invitava i francesi a mantenere la calma”scrive il popolare quotidiano di lingua araba Echorouk, quando L’Expression parla nel titolo di a “piromane” chi lo ha fatto “un’altra uscita di strada, con la faccia tesa”.
Per il quotidiano di riferimento El Watan, che parla anche di Bruno Retailleau come di un “piromane”moltiplicando “dichiarazioni con lo stampino”, “Un approccio così manicheo, che contrappone un ‘paese recalcitrante’ a una Francia apparentemente irreprensibile, riflette un’incomprensione delle dinamiche storiche e politiche che strutturano le relazioni tra le due nazioni”.
Le antiche relazioni coloniali tra i due paesi vengono spesso richiamate per spiegare l’atteggiamento francese. Il giornale Ecorouk lo crede “Ciò che è più doloroso (per il ministro dell’Interno) è che il Paese che firma questo insulto è quello che, sessant’anni fa, era una colonia francese”. In altre parole: le provocazioni del governo francese contro l’Algeria sono alimentate dal risentimento postcoloniale.
Nello stesso spirito, il giornalista di Corriere dall’Algeriasospetta che la Francia nutra una certa nostalgia per l’Algeria francese: “Sicuramente i leader francesi sono tutti allergici all’idea di scoprire, a loro spese, che l’Algeria oggi è sovrana nelle sue decisioni e nelle sue scelte”. Inoltre, menziona il giornalista “una macchina della Francia ufficiale molto esperta nell’esercizio dell’ingerenza negli affari interni dei paesi”.
“Che cosa ha portato un uomo innocente fino a prova contraria a ritrovarsi ammanettato, imbavagliato e messo su un aereo per il suo paese d’origine, anche se era in regola? »
L’espressione
Quanto alla vicenda influencer in sé, suscita l’ironia dello scrittore Hakim Laalam che tiene quotidianamente una cronaca filmata IL Serata algerina : “Ci sono grandi promozioni sulla Parigi-Algeri, andata e ritorno in un solo giorno! Quindi goditi il mio piccolo influencer zaino in spalla. Prima di concludere, “L’Algeria non ha mai chiesto a una banana Lacoste o Vuitton di difenderla”, ironico sull’abbigliamento dell’influencer. Se non si congratula con il suo governo, critica i metodi francesi volti a rimandare a casa gli indesiderabili.
L’espressione, al contrario, difende il personaggio. “Cosa è successo per far sì che un uomo innocente fino a prova contraria si sia ritrovato ammanettato, imbavagliato e messo su un aereo per il suo paese d’origine, anche se era in regola?” Secondo il giornale, Bruno Retailleau è andato “al punto da farsi beffe della giustizia francese”.
Più in generale, l’aumento delle tensioni tra Francia e Algeria dopo l’arresto di Boualem Sansal ha suscitato numerosi commenti. Sulla televisione generalista Canal Algérie, la conduttrice lo afferma “La Francia aumenta gli attacchi per nascondere le sue difficoltà interne” et “esporta i suoi problemi puntando il dito contro i capri espiatori all’estero”. Se lei menziona “palese razzismo istituzionale”descrive una situazione sociale esplosiva: “Una parte della popolazione è costretta a compiere sacrifici inimmaginabili per sopravvivere. Alcuni addirittura cercano il loro sostentamento nei bidoni della spazzatura”. Immagini di persone che frugano nei contenitori illustrano le sue parole.