Nessuno può mettere a tacere la Storia o ignorare la commemorazione della Shoah per paura di turbare o scioccare i bambini o i loro genitori. Questa “catastrofe” del XX secolo, e l’antisemitismo in generale, costituiscono una ferita profonda nella nostra Storia. Dobbiamo affrontarlo e raccontarlo affinché un simile orrore non possa più ripetersi. L’Unione europea è stata costruita su tali basi.
Se abbiamo paura di affrontare le ideologie radicalizzate, diventiamo complici di questo male. Tutti possono legittimamente offendersi per la politica del governo israeliano, e perfino denunciare la sua terribile risposta in seguito ai massacri perpetrati dai terroristi islamici di Hamas, ma tutti dovrebbero rifiutare un’assimilazione tanto vile quanto pericolosa con la Shoah.
Questo incidente rivela ancora una volta la portata del compito educativo, che diventa sempre più complesso nelle nostre scuole. Di fronte a questa constatazione allarmante, siamo individualmente e collettivamente intransigenti! Non è possibile calpestare i nostri valori sull’altare dell’autocompiacimento o dell’ingenuità. Nessun pretesto specioso, nessuna forma di comunitarismo può giustificare tale sottomissione.