Estensione del nucleare: “Le parole di Tinne Van der Straeten sono schiaccianti e in malafede”, dice il MR

Estensione del nucleare: “Le parole di Tinne Van der Straeten sono schiaccianti e in malafede”, dice il MR
Estensione del nucleare: “Le parole di Tinne Van der Straeten sono schiaccianti e in malafede”, dice il MR
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Prova d’intenti

Tanto da farcela il deputato Mathieu Bihet (MR), vicepresidente della commissione Energia e ardente difensore di un mix energetico che comprende una parte significativa della produzione nucleare. “Tinne Van der Straeten ha moltiplicato le dichiarazioni dogmatiche e le prove di intenti nei confronti della futura maggioranza dell’Arizona, in particolare sul futuro del nucleare in Belgio e sullo sviluppo delle energie rinnovabili. È abbastanza improbabile ricevere lezioni di gestione energetica da un ministro che ha gettato il settore in una crisi profonda, segnata dall’esplosione dei prezzi dell’energia e da un aumento storico del consumo di gas fossile nel nostro Paese”.

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Il liberale afferma che, dal 2020, il Belgio ha visto aumentare significativamente il suo consumo di gas fossile in seguito alla chiusura di numerosi reattori nucleari. Nel 2022, il gas ha rappresentato circa il 33% del mix energetico belga: una cifra in aumento rispetto al 2020, legata all’apertura o al mantenimento di centrali elettriche a gas per compensare la progressiva chiusura dei nostri reattori nucleari.

Sabotaggio e truffe sui prezzi

“La signora Van der Straeten ci lascia con un sistema di produzione energetica sempre più dipendente dal gas, a dispetto degli obiettivi climatici e della sicurezza dell’approvvigionamento. La scelta ostinata del ministro di sabotare il futuro del nucleare, un’energia che tuttavia è a basse emissioni di carbonio , affidabile ed economico, ha portato ad un aumento dei prezzi dell’energia che grava pesantemente sulle famiglie e sulle imprese belghe.”

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Secondo l’eletto MR, la gestione del ministro è stata più problematica che costruttiva. Nel 2020, Engie era pronta ad ampliare i reattori nucleari Doel 4 e Tihange 3 senza aiuti pubblici, ma il ministro dell’Energia ha rifiutato di anticipare un piano B. Quando l’estensione si è resa necessaria nel febbraio 2022, i negoziati con Engie si sono rivelati svantaggiosi per il Belgio.

Anche sotto Vivaldi non sono stati inaugurati nuovi parchi eolici. D’altra parte, sottolinea Mathieu Bihet, Tinne Van der Straeten ha impegnato il Paese in un costoso progetto di isola energetica (stimato in 7 miliardi di euro) senza controllare né i costi né i tempi, mentre un ampliamento dei reattori nucleari è una soluzione”realistico e responsabile” per garantire energia a basso costo e senza emissioni di carbonio.

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