La brigata anti-gang, che fa capo alla questura di Casablanca, ha appena messo le mani su un truffatore appena uscito di prigione.
L’uomo non ha aspettato molto per riprendere le sue attività criminali e, secondo Mattina di questo giovedì 9 gennaio arriva al momento giusto, perché le sue vittime sono colpite dall’operazione di regolarizzazione fiscale, conclusasi il 31 dicembre.
In realtà, spiega il quotidiano, il presunto truffatore ha fatto capire alle sue vittime che era “bravo”.introdotto» nel funzionamento dell’amministrazione fiscale, che conosceva “persone di alto rango» e potrebbe quindi, di conseguenza, «intervenire per risolvere ogni tipo di controversia in materia fiscale».
Dopo il suo arresto, è stato “sottoposto a rigoroso interrogatorio per tutta la giornata di questo mercoledì 8 gennaio 2025“, ha osservato Mattina.
Gli investigatori volevano saperne di più sulle sue vittime, soprattutto perché questo truffatore non era al suo primo tentativo ed era già stato arrestato durante il periodo della pandemia di Covid-19. , sempre per atti fraudolenti.
Durante questo periodo falsificava documenti relativi a progetti di reinsediamento in baraccopoli, che offriva alle sue vittime promettendo loro appezzamenti di terreno, in realtà puramente fittizi.
L’individuo, colto in flagrante, è stato arrestato e condannato a tre anni e mezzo di carcere.
Rilasciato a metà del 2024 dopo aver scontato la pena, ha subito ripreso le sue attività criminali, e ha trovato in questa operazione di condono fiscale un’occasione favorevole per fare nuove vittime.
Secondo Mattinaquesta volta ha messo in fiducia le persone che volevano saldare i loro arretrati con l’amministrazione fiscale, offrendosi di intervenire per far loro pagare un’aliquota inferiore a quella del 5% richiesta dall’amministrazione fiscale.
Le persone da lui prese di mira venivano invitate a consegnargli la somma con loro concordata, un assegno o una somma in contanti; in cambio, ha successivamente consegnato loro documenti con timbri falsi dell’amministrazione finanziaria, attestanti che avevano pagato il dovuto e che la loro situazione fiscale era ormai regolarizzata.
Le sue vittime poi se ne andarono, con la sensazione di averla fatta franca a buon mercato.
Tuttavia, Mattina indica che uno di loro, una donna, si è accorto subito che i documenti che le aveva consegnato non erano autentici.
Dopo aver esaminato attentamente il documento, che conteneva i suoi dati personali, la contribuente si è accorta che era stato prodotto con uno scanner e quindi non era autentico.
Ha quindi deciso di sporgere denuncia alla polizia. Gli elementi della brigata anti-gang, che si erano occupati della questione, hanno teso un’imboscata al truffatore e lo hanno aspettato pazientemente nel luogo che aveva concordato con il contribuente che era riuscito a ingannare.
Il malvivente si è presentato sul luogo dell’incontro, alla guida di un veicolo con targa situata a Rabat, e lì è stato arrestato.
Mattina spiega che, secondo le sue vittime, il truffatore curava il proprio aspetto e che, per fare bella figura, spesso si presentava alle sue vittime in un’auto di lusso, elegantemente legato e vestito con un completo.
Par Amyne Asmlal
08/01/2025 alle 20:31