Già condannato a dieci anni di carcere, ubriaco e drogato, commette un inseguimento a Saint-Nicolas e costringe un agente di polizia a sparare

Già condannato a dieci anni di carcere, ubriaco e drogato, commette un inseguimento a Saint-Nicolas e costringe un agente di polizia a sparare
Già condannato a dieci anni di carcere, ubriaco e drogato, commette un inseguimento a Saint-Nicolas e costringe un agente di polizia a sparare
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Il 20 agosto la polizia venne informata che Gianni era sospettato di aver picchiato la cognata in seguito ad una lite domestica con la madre dei suoi figli. Quest’ultima aveva deciso di rifugiarsi presso la sorella a Saint-Nicolas.

Gianni, che aveva, per sua stessa ammissione, bevuto due bottiglie di whisky e fatto uso di cocaina, ha deciso di recarsi lì. Poi avrebbe picchiato la sorella del suo compagno dopo aver rotto una finestra.

Ero nel panico.”

Quando la polizia si è confrontata con il sospetto, ha tentato di controllarlo. Ma quest’ultimo era deciso a non obbedire agli ordini della polizia. Iniziò quindi un impressionante inseguimento. È fuggito e si è schiantato contro un veicolo. L’agente di polizia ha approfittato del fatto che il finestrino del conducente era stato lasciato aperto dal fuggitivo per gasarlo.

Quest’ultimo è ripartito e ha investito un secondo veicolo in sosta. Durante la manovra si è scontrato con un agente di polizia. L’ispettore ha poi sparato verso il bordo dell’auto. Un proiettile ha colpito il pneumatico. L’automobilista ha proseguito la sua strada prima di essere fermato nella fuga dallo stato del suo veicolo. Il sospettato è stato arrestato.

Sono andato nel panico, sono stato fermato più volte dalla polizia“, ha indicato l’interessato nel corso della sua udienza. “Non so cosa sia successo.“L’imputato che doveva comparire davanti al tribunale si è ammalato più volte mentre si trovava nel furgone del carcere che doveva portarlo all’udienza ma anche al palazzo. Alla fine è stato riportato in prigione senza potersi presentare poiché il suo stato era difficile.

Il sottoscritto, Antoine Moreau, che difende l’imputato, ha dichiarato di ritenere che un apolide non possa essere condannato per soggiorno illegale sul territorio, dato che il Belgio non ha il diritto di espellerlo. L’avvocato ha anche sottolineato che il tribunale del lavoro ha deciso di riconoscergli il diritto al reddito di integrazione sociale, ma anche agli arretrati…

L’avvocato ha chiesto un soggiorno di prova per il suo cliente.

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