Rappresentante permanente del Marocco presso l’ONU, a New York, dove è succeduto a Mohammed Loulichki nel 2014, Omar Hilale persegue una ricca carriera diplomatica, con lunghi periodi presso il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero, che conosce in ogni angolo.
Ne è stato in particolare il segretario generale dal 2005 al 2008, indica la rivista La giovane Africain un ritratto a lui dedicato.
Omar Hilale ha prestato servizio anche in diverse cancellerie: prima di essere nominato, dal 2001 al 2005, poi dal 2008 al 2014, rappresentante permanente del Marocco presso le Nazioni Unite a Ginevra, è stato ambasciatore del Marocco a Singapore, in Nuova Zelanda, Australia e Indonesia. , dal 1996 al 2001, “dove si è distinto, in particolare ottenendo la revoca del riconoscimento [des séparatistes de la République sahraouie démocratique et populaire, Ndlr-Le360] da diversi paesi della regione del Pacifico», scriviamo.
Omar Hilale è nato nel 1951 ad Agadir (regione di Souss-Massa), ed è cresciuto a Kénitra, vicino a Rabat, in una famiglia di diciotto fratelli e sorelle. Lì completò tutta la sua formazione.
Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso un istituto di istruzione nazionale nel 1970, si è dedicato agli studi di diritto e scienze politiche presso l’Università Mohammed-V di Rabat.
Ha trovato la sua vocazione di diplomatico… su un treno, durante un viaggio tra le stazioni di Rabat e Kenitra.
Sentì poi un amico parlare di diplomazia, e decise che sarebbe stata la sua professione: “Non so fare nient’altro e non voglio fare nient’altro» ha raccontato alla rivista, aggiungendo che spesso, e senza motivo, si reca nel suo ufficio presso la sede dell’ONU, in pieno fine settimana.
Un altro aspetto poco conosciuto di Omar Hilale: il suo amore per la letteratura. HA La giovane Africaha citato i suoi scrittori preferiti: Émile Zola, Léon Tolstoy, Honoré de Balzac, Victor Hugo, ma anche il poeta siriano Nizar Kabbani.
Il suo modello? Napoleone Bonaparte, per “la sua tenacia e determinazione, qualunque siano le difficoltà o le avversità“, abbiamo scritto ancora.
E questa ammirazione per questo imperatore decaduto, poi esiliato, prima all’isola d’Elba, poi a quella di Sant’Elena, si avverte, sia nei suoi discorsi che nei suoi atteggiamenti all’ONU: “patriota che divenne una vera rock star in Marocco», dice La giovane Africaquando vaga, “umilmente, per le strade di Rabat, i marocchini corrono a salutarlo e a chiedergli dei selfie – ha il Sahara nel cuore».
«Molto prima di diventare il rappresentante del Marocco presso le Nazioni Unite, la questione del Sahara sembra essere all’inizio del percorso di Omar Hilale. È così che durante l’esame orale di ammissione agli Affari Esteri, gli esaminatori lo interrogarono su questo argomento, prefigurando l’importanza che questo fascicolo avrebbe avuto nella sua carriera. Oggi la sua capacità di difendere la marocchinità del Sahara sulla scena internazionale è diventata un marchio di fabbrica», scritto La giovane Africa.
La rivista menziona anche, per quanto riguarda la carriera di questo diplomatico, il suo passaggio ad Algeri. Era il 1975, quando, giovane laureato e addirittura primo della sua classe, fu nominato all’ambasciata del Regno del Marocco in Algeria, mentre si svolgeva la Marcia Verde.
Lavorava lì da un anno e mezzo, e di turno”il ricordo della generosità del popolo algerino».
«Ancora oggi, nonostante i numerosi scontri verbali all’interno delle assemblee delle Nazioni Unite con i suoi omologhi algerini, in privato o nei corridoi dell’ONU, egli tiene a mantenere rapporti rispettosi.“, dice La giovane Africache riporta le parole loro confidate: “Con alcuni di loro mantengo ottimi rapporti personali, ma quando gli interessi del Marocco vengono attaccati, reagisco».
Versare La giovane Africa«il contrattacco è fermo e mirato, preparato con cura, i fatti presentati, precisi e verificabili. Senza aggressività. Una postura lontana dall’essere condivisa nell'”altro mondo”».
Par Walid Ayadi
07/01/2025 alle 20:34