FRANCIA 2 – MERCOLEDI 8 GENNAIO ALLE 12:10 – REPORT
Per ovvi motivi di sicurezza, il luogo in cui, ogni mercoledì, si riunisce la redazione Charlie Hebdo non è specificato. Né le telecamere possono entrare nell’attuale sede del giornale satirico, dove lavora l’intera squadra. Con in evidenza, quest’anno, il numero speciale del 7 gennaio – il suo sviluppo funge da filo conduttore per il film.
Vedi anche | “Charlie Hebdo”: il film dei fatti
Leggi più tardi
Dieci anni dopo il 7 gennaio 2015. Quel giorno, Chérif e Saïd Kouachi, due terroristi jihadisti, entrarono nel locale al 6-10 di rue Nicolas-Appert, al 11e quartiere di Parigi, armato di kalashnikov e provocò una carneficina.
Tra i morti: Stéphane Charbonnier (detto Charb), caporedattore; la psicoanalista Elsa Cayat; i giornalisti e fumettisti Georges Wolinski, Philippe Honoré, Bernard Maris, Jean Cabut (detto Cabu), Bernard Verlhac (detto Tignous). E Simon Fieschi, webmaster morto il 17 ottobre 2024, “vittima ritardata”specifica Corinne Rey, detta Coco, stilista e una dei sopravvissuti, con Ségolène Vinson, Philippe Lançon, Fabrice Nicolino e Laurent Sourisseau, detto Riss.
Riss (Laurent Sourisseau) ha subito assunto la direzione editoriale di Charlie. E, il 14 gennaio 2015, il giornale era in edicola, perché i terroristi non devono vincere.
L’obiettivo resta lo stesso dieci anni dopo, come dimostra lo straordinario (nel senso letterale del termine) film di Jérôme Lambert e Philippe Picard. Sono gli unici ad aver avuto il diritto di varcare la porta blindata d’ingresso e di condividere per quattro mesi la vita quotidiana della squadra. Charlie.
Quattro mesi ricchi di novità, tra la situazione politica francese, il processo Mazan, il processo a Peter Cherif (complice dei fratelli Kouachi), l’elezione di Donald Trump e il processo per l’assassinio di Samuel Paty.
Leggi anche Articolo riservato ai nostri abbonati Charlie alla vita, alla morte
Leggi più tardi
Man mano che gli eventi si svolgevano, i registi registravano gli scambi e le discussioni, ma solo sotto forma di colonne sonore. Nell’immagine compaiono solo primissimi piani e le caricature del designer Juin, disegnate in calore. Allo stesso tempo è stata ricreata l’ambientazione per le interviste.
Anche se Coco o Riss evocano il giorno dell’omicidio, qui il tema è il futuro, la trasmissione. Come i giovani giornalisti hanno potuto integrarsi nella squadra, come Jean-Loup Adénor, vicedirettore di Charlie Hebdo. Quando due nuovi giornalisti arrivano alla conferenza di redazione del 4 settembre 2024, il fumettista Foolz (ancora ripreso di spalle) dice loro: “Devi dire quale persona morta stai sostituendo. »
Leggi l’intervista (2024) | Articolo riservato ai nostri abbonati Riss, a dieci anni dall’attacco a “Charlie Hebdo”: “Il piacere di disegnare è più forte della paura! »
Leggi più tardi
Se la redazione ha un suo tono, il documentario sembra cercarlo, tra rispetto e battute su “Charlie”. Un umorismo salvifico.
I laboratori del mondo
Corsi online, corsi serali, workshop: sviluppa le tue competenze
Scoprire
L’evocazione della carriera di Riss è l’occasione per rivedere le immagini d’archivio del primo Charliecon il Professor Choron e François Cavanna, con Cabu e Wolinski. I protagonisti tornano anche al febbraio 2006 e alla “questione” delle caricature danesi.
Molti sentono il bisogno di chiarirlo se Charlie non esistesse, gli insegnanti di storia e di geografia verrebbero comunque uccisi. “Le prime vittime dell’islamismo nel mondo sono i musulmani”ricorda Jean-Loup Adénor. “Non devi lasciarti impressionare”ripete Coco, in una conferenza di redazione, il 18 dicembre 2024.
Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Charlie, cronaca di un terremoto
Leggi più tardi
Non abbiamo potuto vedere la fine del documentario, che dovrebbe terminare in prima pagina Charlie del 7 gennaio.
Charlie, contro ogni previsionedocumentario di Jérôme Lambert e Philippe Picard (Fr., 2024, 52 min). E su France.tv