Elezioni federali –
Chi sono i funzionari eletti che si impegnano per i diritti sessuali?
Salute sessuale Svizzera pubblica la sua raccomandazione di voto basata sull’impegno dei candidati a favore della salute e dei diritti sessuali.
Pubblicato oggi alle 10:00
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Questo articolo dell’11 ottobre 2023 è stato importato da Femina.ch e ripubblicato sul nostro sito il 7 gennaio 2025.
Il 22 ottobre 2023 il Parlamento dovrà essere rinnovato in occasione delle elezioni federali. Normalmente le schede elettorali sono già arrivate in tutte le cassette della posta ed è ora di fare la vostra scelta. Durante le campagne elettorali dei diversi partiti vengono sfruttati diversi temi, come l’ecologia, i salari, l’inflazione e persino i costi sanitari.
In questo contesto la Salute Sessuale Svizzera (SSCH) si è interessata ad un altro punto: i diritti sessuali. L’organizzazione ricorda le importanti decisioni che potranno essere prese in Parlamento su questo tema. Nella scorsa legislatura, infatti, il governo federale ha introdotto il matrimonio per tutti e una nuova definizione penale di stupro.
Salute Sessuale Svizzera ha proceduto alla consegna in due fasi un elenco di persone per il quale si consiglia di votare. Innanzitutto un’analisi approfondita dell’attuale legislatura e degli 8 temi trattati in Parlamento, poi l’invio parallelo di un questionario ai nuovi candidati in corsa nel 2023.
«È imperativo interrogare i candidati su questi temi», sostiene Léonore Porchet (Vert-es/VD), presidente della Fondazione svizzera per la salute sessuale e candidata al Consiglio nazionale per un secondo mandato. Abbiamo bisogno di persone veramente impegnate per i diritti sessuali in Parlamento, perché purtroppo è un tema difficile da discutere e invisibile”. Molti di questi problemi legati alla salute sessuale toccano direttamente le donne, ma ovviamente riguardano tutti: “Con la nostra classifica gli elettori possono sapere dove si trovano i candidati quando si tratta di diritti delle donne e diritti sessuali.
Voti analizzati
Ricordiamo che è possibile reperire su il sito del Parlamentoin maniera del tutto trasparente, come gli attuali parlamentari hanno votato sugli obiettivi politici dell’attuale legislatura. Pubblicato anche Salute Sessuale Svizzera un’analisi dettagliata. Lì troviamo gli oggetti messi sotto la lente d’ingrandimento, con le posizioni di ogni parlamentare e del suo partito politico. Da notare che il Consiglio degli Stati si è pronunciato su 4 degli 8 oggetti presentati. Sono stati affrontati molti temi come un migliore accesso alla contraccezione, la questione della definizione di stupro, ma anche la fine della criminalizzazione dell’aborto.
Sia per il Consiglio degli Stati che per il Consiglio nazionale, i partiti politici di sinistra come il Partito socialista e i Verdi rafforzano i diritti sessuali con la stragrande maggioranza dei loro voti (quasi il 100%), secondo la classifica SSCH. . Altri partiti, come Le Centre o Le PLR, in parte rafforzano i diritti sessuali, ma li ostacolano anche a seconda dei voti e degli argomenti discussi. Sempre secondo la classifica SSCH l’UDC ostacola quasi al 100% i diritti sessuali e non li favorisce in nessuno degli obiettivi politici prescelti.
Léonore Porchet nota infatti una differenza tra i partiti a seconda della loro posizione nello spettro politico: “In alcuni conservatori c’è il desiderio di non preoccuparsi delle questioni legate alla sessualità, perché ci sono ancora molti tabù. Ad esempio, ritengono inaccettabile un dibattito aperto e trasparente sulla sessualità”.
E come reagisce l’UDC ai calcoli della SSCH riguardo alla sua posizione sui diritti sessuali? «L’UDC è l’unico partito che si impegna concretamente nella lotta contro la violenza, in particolare contro la violenza contro le donne», commenta Andrea Sommer. Il segretario generale e responsabile della comunicazione del partito menziona anche diverse azioni politiche dell’UDC e interventi dei suoi membri in Parlamento: “Chiediamo condanne più dure, tra l’altro per gli stupratori, così come l’espulsione sistematica dei criminali stranieri”.
Per quanto riguarda i candidati non ancora eletti in corsa per il 2023, al sondaggio SSCH hanno risposto 268 persone su un totale di 5.909 candidature record quest’anno. Tra i candidati raccomandati, così come tra i parlamentari, un’immensa maggioranza corre sotto la bandiera di un partito di sinistra, come il Partito socialista o i Verdi. “C’è chiaramente un interesse da parte di alcuni partiti a non rispondere alla nostra indagine”, conclude Léonore Porchet, “perché non vogliono assumersi la responsabilità durante il loro mandato”.
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