A Mayotte, Marine Le Pen accusa l’immigrazione dopo il ciclone Chido

A Mayotte, Marine Le Pen accusa l’immigrazione dopo il ciclone Chido
A Mayotte, Marine Le Pen accusa l’immigrazione dopo il ciclone Chido
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Marine Le Pen nel villaggio di Sohoa, Mayotte, 6 gennaio 2025. JULIEN DE ROSA/AFP

Il Partito Socialista lo ha deluso, ma Harsani Toumbou “Resta e resterà un uomo di sinistra”. Lunedì 6 gennaio, il primo deputato del comune di Bandraboua, a nord di Mayotte, si è tuttavia precipitato ad incontrare Marine Le Pen. Non c’è dubbio che l’eletto possa rifiutare al leader dell’estrema destra una visita al villaggio di Handréma, devastato, come gran parte dell’arcipelago, dal passaggio del ciclone Chido. Al contrario, i suoi elettori gli saranno piuttosto grati. “La gente qui è stufa dei partiti e dei governi: tutto questo rappresenta per loro solo promesse non mantenuteriferisce Harsani Toumbou. Da anni Marine Le Pen riesce ad approfittare di questa situazione, dei fallimenti, per sfruttare la speranza delle persone. »

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In un vigoroso tour della Grande-Terre, Marine Le Pen ha raccolto ciò che cercava: storie di “inferno” vissuto dai residenti al culmine della tempesta, il 14 dicembre 2024, e la rabbia di“abbandonato”, ancora privi di acqua ed elettricità. Il tutto sotto l’occhio delle telecamere. “Ho capito che la realtà vissuta dai Mahorai è molto diversa da quella descritta dal governo e da tutti i suoi rapporti”ripetuto l’MP (Raduno Nazionale) del Pas-de-Calais per tre giorni.

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