cancellazione della patente al giovane pilota che ha trasmesso le sue imprese su TikTok

cancellazione della patente al giovane pilota che ha trasmesso le sue imprese su TikTok
cancellazione della patente al giovane pilota che ha trasmesso le sue imprese su TikTok
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Bertrand Parent

Pubblicato il

6 gennaio 2025 alle 17:48
; aggiornato il 6 gennaio 2025 alle 19:17

“Ci ho provato, ho perso…” Il fragile giovane di 22 anni che affronta il tribunale giudiziario di Lorient questo lunedì 6 gennaio 2024 probabilmente non è alto la gravità dei fatti di cui è accusato.

130 km/h con uno scooter da 50 cm3!

Indossando jeans, scarpe da ginnastica nere e una felpa grigia con cappuccio, è sotto processo per essersi rifiutato, mentre era alla guida del suo scooter, di conformarsi a un controllo della gendarmeria il 24 settembre 2023 a fine giornata in una rotonda di Saint-Barthélemy.

È quindi iniziato un inseguimento tra i motociclisti e lo scooter. Una 50 cm³ “senza specchietti, senza luci e senza targa” dice il presidente. In più occasioni i motociclisti sono accanto al fuggitivo e il loro tachimetro segna 130 km/h, ben oltre le capacità di uno scooter di questa cilindrata. Il folle inseguimento – dopo che il giovane aveva tentato più volte di colpire le moto dei gendarmi – si è concluso per il giovane in un fosso nei pressi di Saint-Hilaire dove è stato fermato dalla polizia.

Tredici video

Perché questo inseguimento, si chiede il presidente? “ Avevo paura perché sapevo che avrei perso il mio scooter nel quale avevo messo tutti i miei soldi. Ci ho provato, ho perso. »

“Volevo che la gente mi guardasse mentre facevo cose stupide per strada”

Ma la questione non finisce qui. La polizia lo ha scoperto sullo scooter un collegamento a un account TikTok. Abbastanza per aggravare il già pesante dossier di questo giovane di Moustoir-Remungol a Évellys. Tredici video lo mostrano al volante della sua macchina modificata: sterzate, sorpassi nonostante la fila continua e ogni tipo di comportamento pericoloso.

Video: attualmente su Actu

Al banco dei testimoni ammette facilmente di aver realizzato questi video di “cose che non ci è permesso fare” grazie al suo telefono “fissato nel marsupio”. A quale scopo chiede il presidente. “Volevo che la gente mi osservasse mentre facevo cose stupide per strada.”

“È miracoloso che non ci siano stati feriti o morti”

L’imputato, timido, non ha un avvocato ed evidentemente non capisce la situazione conseguenze drammatiche che avrebbe potuto portarlo in un altro tribunale. Produce una lettera del suo capo, che ha bisogno del suo “elettricista” con la patente di guida, per cercare di appianare le cose.

“Colpiamo dove fa male”

Ma il pubblico ministero non la vede così. “È miracoloso che non ci siano stati feriti o morti! E per di più lo fate in questo contesto in cui vi vantate sui social network”, rimprovera il pubblico ministero, piuttosto seccato nel vedere ancora e ancora “tutta questa gente che viene qui e a cui non importa (sic) di la pena detentiva sospesa e le multe: l’unica cosa che gli interessa èla loro sacrosanta patente di guida! Bene, colpiamo dove fa male. E di chiedere l’annullamento della patente senza possibilità di riprenderla prima di sei mesi nonché la pena detentiva a sei mesi con sospensione della pena.

Il tribunale segue alla lettera queste richieste, accompagnate anche dal divieto di guidare qualsiasi veicolo a motore per sei mesi.

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