Questo è stato proprio il caso durante lo spettacolo”Discorso di Mountassaf», in onda su Medi1TV. Desiderosa di offrire una panoramica globale della questione, l’emittente televisiva ha dato la parola ai rappresentanti di due gruppi politici, diametralmente opposti sia per la loro visione della società che per la concezione che hanno dei diritti umani. femmina. Così, Maître Qouloub Feitah, avvocatessa e presidentessa dell’Organizzazione delle Donne del Partito Autenticità e Modernità (PAM), e Maître Réda Bougmazi, avvocato e membro del segretariato generale del Partito Giustizia e Sviluppo (PJD) ciascuno ha fornito la propria lettura della riforma, dei suoi obiettivi e dei suoi prerequisiti. Anche se la visione dei due partiti concorda sull’importanza della revisione del Moudawana, le loro divergenze su alcuni punti hanno cristallizzato l’antagonismo dei due gruppi politici.
Verso una modernizzazione responsabile
Così, evocando i principali orientamenti contenuti nel Discorso Reale del 2022, Maître Qouloub Feitah ha sottolineato la necessità di stabilire l’uguaglianza e l’adattamento alle realtà sociali che qualsiasi riforma deve portare nel rispetto dei valori fondamentali della società marocchina.
Per questa avvocatessa e presidente dell’Organizzazione delle Donne del Partito Autenticità e Modernità (PAM), l’eliminazione dei matrimoni precoci è essenziale per proteggere i diritti delle ragazze. L’eccezione proposta per i minori di 17 anni, a condizioni rigorose, è tuttavia considerata una misura transitoria per sostenere il cambiamento sociale.
Spesso al centro dei dibattiti, la questione della poligamia ha conosciuto notevoli sviluppi in questo progetto di riforma. A questo proposito la signora Feitah ha salutato come un grande passo avanti l’integrazione dell’opinione della moglie prima della conclusione del contratto di matrimonio. Questa clausola rafforza la posizione delle donne nei rapporti coniugali, precisa, spiegando che la poligamia sarebbe quindi autorizzata solo in casi specifici, come l’infertilità, e con l’approvazione del giudice.
Sostenendo l’obbligo di riconoscere il lavoro domestico come contributo economico alla creazione del patrimonio matrimoniale, Maître Feitah descrive questo approccio come un passo importante verso l’uguaglianza effettiva. Il lavoro domestico è una forma invisibile ma essenziale di contributo all’economia familiare e merita di essere protetto dalla legge, afferma, sottolineando che si tratta di un altro sviluppo chiave che mira a proteggere i diritti delle mogli, in particolare in caso di divorzio o morte del coniuge. il coniuge.
Per quanto riguarda la sorte dell’abitazione dopo la morte del coniuge, le disposizioni previste dall’attuale riforma garantiranno il diritto all’abitazione del coniuge superstite, riducendo così i rischi di insicurezza per la famiglia e in particolare per i figli, ritiene l’avvocato. “Si tratta di una priorità che garantirebbe un tetto al coniuge superstite, soprattutto in caso di complicazioni nella condivisione dell’eredità.”
Per un ancoraggio sicuro dei valori culturali e religiosi
Da parte sua, Maître Réda Bougmazi, avvocato e membro del Partito Giustizia e Sviluppo (PJD), è stato più sfumato nelle sue osservazioni, insistendo sulla necessità di rispettare i principi religiosi e i valori autentici della società marocchina.
Sebbene sia favorevole a limitare i matrimoni precoci, Bougmazi ritiene che la fissazione dell’età per il matrimonio a 17 anni per i minorenni debba essere rigorosamente controllata dai giudici, tenendo conto dei contesti culturali e sociali locali. Per quanto riguarda la regolamentazione della poligamia, pur riconoscendo che il controllo è importante, insiste che quest’ultimo deve conformarsi alle norme religiose e ai valori sociali per evitare di sconvolgere l’equilibrio della famiglia marocchina, precisa. Per quanto riguarda il riconoscimento del lavoro domestico, Maître Bougmazi è aperto a proposte di riforma pur chiedendo una definizione chiara delle modalità per allontanarsi da qualsiasi abuso legale o finanziario. È fondamentale rompere ogni ambiguità nella definizione dei contributi per garantire l’equità tra le parti, spiega.
Inoltre, il membro della segreteria generale del PJD sostiene una riforma volta a tutelare il diritto all’abitazione del coniuge superstite, ma raccomanda che questa misura venga applicata rispettando l’equità ereditaria prevista dalla legge della Sharia.
Un dialogo necessario per una riforma inclusiva in conformità con la legge della Sharia
Per la sua ricchezza e per la complessità degli assi della riforma prevista, la versione della Moudawana si trova così al bivio tra modernizzazione e rispetto delle tradizioni. Mentre il Maestro Feitah vede queste riforme come un’opportunità per andare verso l’uguaglianza e l’emancipazione delle donne, il Maestro Bougmazi insiste sulla necessità di mantenere un ancoraggio ai valori e alle tradizioni. Questo confronto di idee tra la PAM e il PJD evidenzia le sfide e le opportunità di una riforma che aspira a stabilire un equilibrio tra gli sviluppi sociali e i valori culturali del nostro Paese.
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