“I giganti della Big Tech si sono trasferiti nello Studio Ovale”

“I giganti della Big Tech si sono trasferiti nello Studio Ovale”
“I giganti della Big Tech si sono trasferiti nello Studio Ovale”
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CCome riesce la ricchezza a persuadere i poveri a usare la loro libertà politica per mantenersi al potere? Ponendo questa domanda illuminante nel 1952, il laburista gallese Aneurin Bevan mise il dito sul più grande paradosso della democrazia liberale. Nell’era di Elon Musk, Peter Thiel, JD Vance e dei loro colleghi della Big Tech, l’assurdità messa in luce da questo paradosso di Bevan è diventata ancora più evidente.

Osservate l’elaborata cospirazione della emergente “broligarchia” [de « bro », diminutif de brother, frère, et oligarchie. La broligarchie désigne le groupe de milliardaires masculins qui, animés par une idéologie toxique, entoure le projet trumpiste] con l’obiettivo di estrarre quanta più ricchezza e potere possibile dal secondo mandato di Donald Trump è legittimamente nauseante. Dopo aver accumulato colossali fortune attraverso appalti governativi e militari, mentre lavoravano instancabilmente per smantellare i programmi governativi che fornivano scarsa protezione ai poveri, questi uomini si sono uniti a Mar-a-Lago, in Florida, per baciare l’anello di Donald Trump e prepararsi a esercitare direttamente le attività governative. energia.

Dal loro punto di vista, l’accordo raggiunto con il presidente eletto è un accordo eccezionale, con un tasso di ritorno sull’investimento senza precedenti. Con poche centinaia di milioni di dollari investiti nella rielezione di Trump, pochi minuti dopo la sua vittoria hanno accumulato un patrimonio aggiuntivo pari a centinaia di miliardi! Il valore di Palantir, il gruppo di Peter Thiel, è salito del 23%, mentre le azioni della Tesla di Elon Musk sono balzate del 40%, raggiungendo una capitalizzazione di mercato superiore a quella delle quindici maggiori case automobilistiche del mondo messe insieme.

Potere esorbitante

In cambio di qualche briciola della loro fortuna, questa confraternita della Big Tech riceve tre doni straordinari: enormi appalti pubblici; l’eliminazione delle tutele normative contro i pericoli dei loro metodi e prodotti – veicoli autonomi, “bot” e droni guidati da un’intelligenza artificiale (AI) incontrollata, massicci aumenti del consumo di elettricità; infine, un immenso potere negoziale, legittimato dallo Stato, negli scambi con i lavoratori, i fornitori, i concorrenti e tutti noi.

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