Giovedì 2 gennaio i mercati statunitensi hanno chiuso in rosso, con Wall Street che ha chiuso in ribasso dopo una giornata di scambi volatile. La sessione è stata caratterizzata da dati positivi sul mercato del lavoro, dal rafforzamento del dollaro e dal calo delle azioni Tesla. Gli investitori sono rimasti cauti, in attesa dei dati chiave sull’occupazione e sugli utili del quarto trimestre, mentre le incertezze sulle decisioni sui tassi della Federal Reserve e sulle tendenze economiche hanno continuato a pesare sul sentiment.
In termini di dati economici, le richieste di disoccupazione settimanali negli Stati Uniti sono scese a 211.000 la scorsa settimana, al di sotto delle aspettative di 222.000. L’S&P Global Manufacturing PMI è sceso a 49,4 a dicembre, leggermente al di sopra delle stime preliminari. Nel frattempo, la spesa per l’edilizia si è stabilizzata a novembre, disattendendo le previsioni di un aumento dello 0,3% dopo un aumento rivisto dello 0,5% in ottobre.
La maggior parte dei settori dell’indice S&P 500 hanno chiuso in rosso, con perdite guidate dai titoli di consumo voluttuario, dai materiali e dal settore immobiliare. D’altro canto, i titoli energetici e dei servizi di pubblica utilità hanno sfidato il trend, chiudendo in rialzo.
Il Dow Jones è sceso dello 0,36% chiudendo a 42.392,27, lo S&P 500 è sceso dello 0,22% a 5.868,60 e il Nasdaq Composite è sceso dello 0,16% a 19.280.
I mercati asiatici oggi
- Il mercato giapponese è stato chiuso per il nuovo anno.
- Venerdì l’indice australiano S&P/ASX 200 ha chiuso in rialzo dello 0,60% a 8.250,50, guidato dai guadagni nei settori dell’oro, dell’energia e degli A-REIT.
- L’indice Nifty 50 indiano ha chiuso in ribasso dello 0,82% a 23.990,15, e il Nifty 500 ha perso lo 0,56% chiudendo a 22.691,70, con il calo guidato dalle perdite nei settori tecnologico, bancario e dei beni strumentali.
- L’indice cinese Shanghai Composite è sceso dell’1,57% chiudendo a 3.211,43, mentre lo Shenzhen CSI 300 è sceso dell’1,18% chiudendo a 3.775,16.
- Infine, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,70% a 19.760,27.
L’Eurozona alle 5:30 ET
- L’indice europeo STOXX 50 ha perso lo 0,50%.
- Il DAX tedesco ha ceduto lo 0,30%.
- Il CAC francese è sceso dello 0,79%.
- Il FTSE 100 del Regno Unito è sceso dello 0,07%.
- Le azioni europee sono scese in una leggera sessione di negoziazione post-festiva, con lo STOXX 600 in ribasso dello 0,2% ma sulla buona strada per guadagni settimanali. I trader hanno tenuto d’occhio i dati economici, l’andamento dei tassi di interesse e le potenziali tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Materie prime alle 5:30 ET
- Il petrolio greggio WTI è sceso dello 0,30% a 72,88 dollari al barile, e il Brent ha perso lo 0,32% a 75,69 dollari al barile.
- Il gas naturale è sceso del 3,33% a 3,538 dollari.
- L’oro è sceso dello 0,04% a 2.667,99 dollari, l’argento è salito dello 0,74% a 30,120 dollari e il rame è sceso dello 0,04% a 4,0245 dollari.
Futures USA alle 5:30 ET
I futures Dow Jones hanno guadagnato lo 0,22%, i futures S&P 500 hanno guadagnato lo 0,29% e i futures Nasdaq 100 sono aumentati dello 0,41%.
Forex alle 5:30 ET
- L’indice del dollaro USA è sceso dello 0,15% a 109,09, il cambio USD/JPY ha perso lo 0,08% a 157,34 e il cambio USD/AUD è sceso dello 0,20% a 1,6088.
- Il dollaro si è mantenuto vicino ai massimi degli ultimi due anni in un contesto di elevate aspettative di crescita negli Stati Uniti, mentre le azioni europee sono crollate a causa dell’aumento dei prezzi del gas e l’indice Chinese Star ha registrato la più grande perdita settimanale dal 2022.
Giovedì 2 gennaio i mercati statunitensi hanno chiuso in rosso, con Wall Street che ha chiuso in ribasso dopo una giornata di scambi volatili. La sessione è stata caratterizzata da dati positivi sul mercato del lavoro, dal rafforzamento del dollaro e dal calo delle azioni Tesla. Gli investitori sono rimasti cauti, in attesa dei dati chiave sull’occupazione e sugli utili del quarto trimestre, mentre le incertezze sulle decisioni sui tassi della Federal Reserve e sulle tendenze economiche hanno continuato a pesare sul sentiment.