Dakar, 26 dic. (APS) – A più di nove mesi dalla sua nomina a capo del governo, Ousmane Sonko farà davanti ai deputati la sua prima dichiarazione di politica generale, un esercizio che dovrebbe dare indicazioni, orientamenti e priorità delle azioni chiamate a essere implementate per lo sviluppo socio-economico del Paese.
Questa dichiarazione arriva più di due mesi dopo la presentazione del nuovo quadro di politiche pubbliche denominato “Senegal 2050: National Transformation Agenda”.
Il programma prevede una Strategia Nazionale di Sviluppo (NDS) da attuare tra il 2025 e il 2029. ''Le autorità senegalesi stimano quindi di aver bisogno di circa 18.500 miliardi di franchi per finanziare questa strategia quinquennale.
Non c'è dubbio che l'attuazione della SND occuperà un posto di rilievo nella dichiarazione di politica generale, “un obbligo costituzionale del Primo Ministro che, una volta eletto, dovrà presentarsi all'Assemblea nazionale”, secondo la sociologa Elimane Haby Kane, presidente di Think Thank Legs Africa.
''È il momento solenne in cui il Primo Ministro sottopone ai rappresentanti del popolo la politica che intende attuare, mentre è ancora depositario della fiducia del Presidente della Repubblica che ha la prerogativa di definire la politica della la Nazione'', ha spiegato all'APS.
L'obiettivo, ha sottolineato, è quello di consentire ai cittadini di comprendere meglio gli orientamenti generali delle politiche pubbliche, dei programmi e progetti faro, nonché l'approccio della governance.
Kane, la cui struttura è coinvolta nelle politiche pubbliche e nel buon governo, parla di un esercizio volto a promuovere la “leggibilità dell'azione pubblica del governo” guidato dal Primo Ministro. In questo la DPG assume un carattere “eminentemente politico”.
Durante il DPG, il Primo Ministro può chiedere un voto di fiducia all'Assemblea nazionale, ma può anche essere oggetto di una mozione di censura da parte dei deputati per far cadere il governo da lui guidato, ha osservato Elimane Haby Kane .
Presenta la DPG come un “documento importante per ogni analista di politiche pubbliche e osservatore della gestione della cosa pubblica. (…). Può anche consentire di stabilire la situazione di riferimento per lo stato del Paese.
Storico e docente-ricercatore presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Educazione e della Formazione (Fastef. ex ENS), Mamadou Yéro Baldé presenta la DPG come “momento solenne e decisivo nella vita di un governo e della Repubblica”.
Secondo lui si tratta di un documento che dovrebbe servire a tradurre “le principali indicazioni del governo, le principali riforme e misure da mettere in atto”.
Il dottore in Storia moderna e contemporanea non ha mancato di paragonare l'esercizio della Dichiarazione di Politica Generale al “Discorso sul metodo”, riferendosi a questo titolo di questo importante testo della filosofia di René Descartes nel XVII secolo.
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