Serigne Mboup & Co trascinano Abdoulaye Sow davanti al giudice

Serigne Mboup & Co trascinano Abdoulaye Sow davanti al giudice
Serigne Mboup & Co trascinano Abdoulaye Sow davanti al giudice
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Il presidente dell'Unione nazionale delle camere di commercio del Senegal critica il presidente del Ccid per aver approfittato indebitamente della funzione e delle prerogative del presidente dell'Unccias. Ciò creerebbe una confusione dannosa per il funzionamento di detta istituzione. Sow è accusato anche di aver usurpato le funzioni di presidente del Cciad, nonostante le decisioni della Corte che avrebbero archiviato il suo caso. Di questo dovrebbe rispondere da oggi in tribunale. La Camera di Commercio, Industria e Agricoltura (Cciad) di Dakar non sembra pronta a uscire dalla zona di turbolenza in cui si dibatte dal 2011, con alla sua guida la contestata rielezione del compianto Lamine Niang. Le proteste scaturite da queste elezioni non si sono esaurite con la chiamata a Dio di Niang, perché anche il suo sostituto, Abdoulaye Sow, non è mai riuscito a costruire consenso attorno alla sua persona, anzi. Oltre alla controversia nata dal modo in cui si è trovato alla guida del Cciad, Sow avrebbe voluto aprire un altro fronte, attaccando la sede di Serigne Mboup, presidente dell'Unione nazionale delle camere di commercio, Industria e Agricoltura del Senegal (Unccias), l'organizzazione ombrello di tutte le camere di commercio del Senegal. Quest'ultimo ha quindi, tramite il suo avvocato, Me Baboucar Cissé, sporto denuncia contro il signor Sow. Ragioni? “Usurpazione di titolo e funzione e diffamazione”. L'incriminazione di usurpazione d'ufficio risale, secondo la denuncia del difensore di Mboup, al 21 marzo 2023. In quella data, l'allora ministro del Commercio, Abdou Karim Fofana, aveva inviato una mail a Unccias, al fine di un eventuale rinnovo dell'incarico. Nel corso di un successivo incontro, al quale hanno preso parte sia il Direttore del Commercio Interno che tutti i Presidenti delle Camere consolari, è emerso, secondo i termini della denuncia, che ai sensi del decreto “ 2002.516 del 16 maggio 2002, che disciplina l'Unione delle Camere di Commercio, che il rinnovo della carica è possibile solo in caso di morte, dimissioni o impedimento del presidente in carica. Anche il rinnovo della carica o la sostituzione del presidente potevano essere effettuati solo secondo i termini rigorosi della legge, termini che all'epoca non erano rispettati. Tuttavia, Abdoulaye Sow e alcuni presidenti della Camera sono accusati di essersi incontrati in un albergo di Dakar per creare un ufficio parallelo, e hanno colto l'occasione per proclamare quest'ultimo presidente dell'Unccias, “in perfetta violazione del decreto 2002.516 del 16 maggio 2002 . Serigne Mboup indica che “questa situazione di fatto crea una disfunzione per l'Unccias sia a livello nazionale che internazionale”. In pratica, oltre a screditare l'istituzione, questa situazione avrebbe portato al blocco dei sussidi concessi all'Unccias a livello nazionale e internazionale, deplora la denuncia. Il che aggiunge che “Mr. Abdoulaye Sow non ha nemmeno lo status di presidente del Cciad e tanto meno quello di presidente dell’Unccias”. Si basa sulle “sentenze n. 25 26 del 09/12/2012 rese dalla… Corte Suprema” nonché su altre decisioni giudiziarie. La diffamazione deriverebbe, secondo la denuncia, dall'articolo 258 del codice penale, il che implicherebbe che le azioni di Abdoulaye Sow, proclamandosi presidente dell'Unccias, “ledono o ledono la considerazione dell'Unccias”. La denuncia di Serigne Mboup risale al 13 dicembre. Questa mattina, il signor Abdoulaye Sow dovrebbe incontrarsi davanti al giudice del Tribunale speciale di Dakar, per rispondere alla denuncia congiunta di Birane Yaya Wane e Amadou Diarra, membri ed elettori del Cciad, alle condizioni che non possiamo essere più discutibile per cui, lui, membro di una sezione “Agricoltura” abolita al Cciad, ha potuto non solo ritrovarsi a capo del Cciad, ma anche restarvi attaccato con forza, nonostante le decisioni delle più alte corti. Va ricordato che con lettera del 30 agosto, il ministro delle Finanze e del Bilancio Cheikh Diba, in qualità di suo collega del Commercio, ha stimato che “essendo esaurite tutte le vie di ricorso, la sentenza della Corte Suprema deve essere eseguito.

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