Ospite della trasmissione En Vérité su Radio Sénégal, Abdoul Maliky Bousso, direttore del programma del Forum Civil, ha sottolineato temi scottanti, tra cui il licenziamento di Barthélémy Dias, le riforme giudiziarie e la gestione delle risorse minerarie. Tra i suoi interventi ha insistito sull'importanza di non considerare l'Alta Corte di Giustizia come un tribunale politico.
Secondo Bousso, l'Alta Corte di Giustizia, anche se istituita dall'Assemblea Nazionale, non vuole essere uno strumento di parte. “Deve giudicare i politici per atti commessi nell’ambito della legge e non per ragioni politiche. La responsabilità è un obbligo legale che deve essere adempiuto nell’interesse generale delle popolazioni”, ha affermato. Paragonando l'Alta Corte di Giustizia senegalese ad istituzioni simili negli Stati Uniti e in Francia, ha sottolineato che si inserisce in una logica giuridica e non ideologica.
Interrogato sulla composizione attuale dell'Assemblea nazionale e sulle possibili controversie, Abdoul Maliky Bousso ha difeso il ruolo dei deputati, affermando che lavorano con esperti legali per garantire il rispetto delle procedure. Tuttavia, ha invitato la società civile a sostenere questi parlamentari affinché possano svolgere la loro missione.
Per quanto riguarda le riforme, ritiene che sarebbe opportuno prendere in considerazione meccanismi che consentano ai tribunali ordinari di giudicare i ministri per determinati atti. Tuttavia, ha ricordato che assumere responsabilità statali implica essere giudicati in un quadro adeguato, distinto da quello dei comuni cittadini.
Sul licenziamento di Barthélémy Dias, Bousso ha analizzato il caso da due punti di vista. Da un punto di vista politico, ha messo in dubbio l'inerzia delle autorità precedenti e la loro decisione di lasciare che il caso si protragga fino ad oggi. Sul fronte giudiziario, si è rammaricato che la sentenza emessa dal 2014 non sia stata eseguita prima, sottolineando che all'origine di questo ritardo è il mix tra agende politiche e giudiziarie. Ha anche chiesto riforme, inclusa l'istituzione di un giudice di condanna per evitare tali situazioni.
Bousso si è compiaciuto dell'approccio del Presidente della Repubblica riguardo alla pubblicazione dei rapporti di controllo, pur deplorando che quelli dell'Ispettorato Generale dello Stato (IGE) non siano ancora resi pubblici. Ha insistito sull'importanza di questa pubblicazione per rispettare la legge e garantire la trasparenza nella gestione della cosa pubblica. “È una questione di principio”, ha insistito, ricordando che informare i cittadini è un diritto fondamentale.
Riguardo alla quota dello Stato nelle compagnie minerarie, Abdoul Maliky Bousso ha stimato che l'attuale quota del 10-15% non è sufficiente per produrre gli effetti attesi. Ha chiesto un aumento di questa quota, nel rispetto delle possibilità legali, e che il 50% degli ordini delle compagnie minerarie vadano a beneficio delle imprese senegalesi entro il 2030. Sottolineando la povertà delle popolazioni che vivono su terre ricche di risorse, ha invitato lo Stato a migliorare regolamentare l’attività mineraria in modo che gli spin-off vadano a beneficio diretto di queste comunità.