“Papà è stato aggressivo con la mamma”: a Caen, giudicato per uno schiaffo dato davanti alla figlia

“Papà è stato aggressivo con la mamma”: a Caen, giudicato per uno schiaffo dato davanti alla figlia
“Papà è stato aggressivo con la mamma”: a Caen, giudicato per uno schiaffo dato davanti alla figlia
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Il 13 agosto 2024, a Caen (Calvados), è scoppiato un conflitto tra due coniugi in fase di divorzio, in presenza della loro figlia di 7 anni. L'uomo, accusando la futura ex moglie di averlo tradito, avrebbe preso il suo cellulare per perquisirlo. Presumibilmente l'ha schiaffeggiata così violentemente che ha perso temporaneamente l'udito. Si sarebbe chiusa in bagno per chiamare la polizia.

“È stata lei ad aggredirmi per prima”

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Interrogato dagli inquirenti, ha menzionato l'imputato, un agente immobiliare sessantenne “un deterioramento del nostro rapporto di coppia”, ma nega di averla schiaffeggiata. “L’ho spinta ed è caduta a terra. È stata lei ad aggredirmi per prima, l'ho respinta. Fa troppo, mette su uno spettacolo,” continua alla sbarra del tribunale giudiziario di Caen, questo venerdì 20 dicembre 2024.

“Perché Madame dovrebbe mettere in scena una cosa del genere? » chiede il presidente. “Penso che avesse pianificato, che ci siano delle trappole dietro” ribatte l'imputato che riafferma di sì “difeso. La perdono per quello che mi ha fatto, per dimenticare”, aggiunge.

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Udita, la piccola confermò lo schiaffo dato alla madre e lo affermò “Papà era aggressivo solo nei confronti della mamma.” Ancora, “abbiamo l’impressione che sia la signora ad essere giudicata e non lui”, sottolinea il Pubblico Ministero evidenziando il mancato interrogatorio dell'imputato.

È prevista la pena di sei mesi di reclusione con sospensione probatoria di due anni, nonché l'obbligo di cura e un corso di accountability per la prevenzione e il contrasto alla violenza di coppia e sessista, nonché il divieto di contatto con il partner. vittima.

La corte dichiara colpevole il sessantenne e lo condanna a completare il corso sulla responsabilità entro sei mesi. Il tribunale riceve la domanda di parte civile della vittima che ha chiesto un risarcimento di 1 euro. L'imputato è condannato a pagargli questo euro simbolico.

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