I media hanno avuto reazioni molto diverse dopo lo storico accordo tra la Svizzera e l'UE. C'è chi è alla festa e chi è già preoccupato per quello che verrà dopo, additando argomenti fastidiosi nascosti sotto il tappeto e una generale mancanza di entusiasmo.
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21 dicembre 2024 – 04:05
(Keystone-ATS) “Questo 20 dicembre è un giorno da festeggiare”, qualunque cosa si possa dire di questo accordo, afferma Le Temps. «La battaglia si combatterà più tardi», scrive il quotidiano, che ricorda l'adesione «profonda» della Svizzera all'Europa e l'accesso «fondamentale» al suo mercato.
Il quotidiano ritiene inoltre che la suddivisione del pacchetto negoziato sia “intelligente” per aumentare le possibilità di vedere un giorno ratificato l'intero pacchetto. La Liberté sottolinea anche quanto la Svizzera abbia bisogno dell’Europa.
Il quotidiano friburghese cita come esempio il principio della libera circolazione, “tagliato su misura per la Svizzera” e che fornisce a quest'ultima una forza lavoro “indispensabile”. Anche per le università svizzere è “vitale” l’accesso ai programmi europei che promuovono la formazione, la ricerca e l’innovazione.
“Fiamma eurofila senza fiato”
Da parte della Tribune de Genève e della 24 Ore, l'euforia cede il posto allo scetticismo. “Ovviamente, perpetuare e stabilizzare le nostre relazioni con Bruxelles è essenziale (…). Ma l’argomento è stato ribadito così a lungo che sta perdendo peso», scrivono i due titoli del Lago di Ginevra.
Per convincere gli svizzeri saranno necessarie persone «impegnate e assertive», ma «si notano per la loro assenza e il loro silenzio». “Cerchiamo quindi la scintilla capace di riaccendere la fiamma eurofila per salvare questo pacchetto”, si legge. Coloro che vogliono farlo saltare in aria fanno campagna elettorale da anni”.
Ribes nero ha sottolineato
Oltre a Sarine, ci sono dubbi sulla continuazione concreta del processo. “Il Consiglio federale non ha ancora presentato soluzioni per i temi più scottanti”, scrive il Tages-Anzeiger.
Il mistero aleggia su quando e come verrà integrata la clausola di salvaguardia sull'immigrazione e sul tipo di maggioranza che sarà richiesta per i quattro oggetti di voto. Il giornale ritiene che gli oppositori dominino il dibattito pubblico, di fronte a un governo e sostenitori “sulla difensiva”.
Viene preso di mira il ministro degli Esteri Ignazio Cassis. Il ticinese, nonostante fosse responsabile del dossier, “è scomparso durante le trattative”, scrive il Tages-Anzeiger, mentre la Neue Zürcher Zeitung afferma di aver “mancato un po' la comunicazione”. La mancanza di entusiasmo del consigliere federale venerdì “è stata così sorprendente” che ha dovuto spiegarlo ai giornalisti, deplora il quotidiano zurighese.
Blick si chiede addirittura se la maggioranza del governo non sia già convinta del fallimento di un futuro accordo. “In questo caso l’onestà sarebbe fondamentale. Altrimenti, infinite consultazioni dopo infinite trattative diventeranno un esercizio di alibi”, scrivono i media. Schweiz am Wochenende ritiene dal canto suo che il Consiglio federale abbia gestito le trattative in maniera perfetta.