Dinanzi al tribunale di Montpellier, l'associazione France-Nature Environnement si oppone a EDF Renouvelable, che gestisce cinque parchi che causano gravi danni alla biodiversità degli uccelli nell'Hérault, in particolare al grillaio.
Come conciliare lo sviluppo delle energie rinnovabili, in questo caso delle turbine eoliche terrestri, destinate a combattere il riscaldamento globale, e la salvaguardia della biodiversità minacciata, in particolare del fragile e raro grillaio?
Queste due logiche ambientali a volte entrano in conflitto, come nel caso del processo che si è svolto lunedì davanti al tribunale di Montpellier.
Si tratta di cinque parchi eolici installati sull'Aumelas Causse e sul monte Mourre, nell'Hérault, o di una trentina di colossi d'acciaio che si irradiano sui comuni di Montbazin, Poussan o Villeveyrac.
EDF Renewable, e le sue nove società perseguite per “distruzione di specie protette”, li hanno installati nel 2011-2012, in un sito Natura 2000, cinque anni prima che lo Stato imponesse un'autorizzazione ambientale per tali insediamenti. È stata Francia-Natura-Ambiente (FNE) a decidere di attaccare, impossessandosi direttamente della giurisdizione.
Il motivo? Morti sistematiche di uccelli schiacciati dalle pale delle turbine eoliche, in particolare di specie protette come i pipistrelli, l'albanella reale e, soprattutto, il quasi unico grillaio. Furono così uccisi diverse centinaia di esemplari.
“Sono presenti nelle Bocche del Rodano e nella nostra bella regione”ricorda il presidente.
“Questo parco provoca danni considerevoli a queste specie, è dannoso per la biodiversità e la mortalità sta accelerando”denuncia Me Alice Terrasse, nell'interesse della FNE. L'associazione, per fare luce sui dibattiti, ha citato un biostatico del CRNS di Montpellier, autore di uno studio scientifico sull'impatto delle turbine eoliche.
E' affermativo:”Il 5% della popolazione di gheppi dell'Hérault viene uccisa ogni anno, la popolazione è inferiore del 50% rispetto a quanto dovrebbe essere.” Con solo 700 individui vivi, la specie è a rischio di estinzione.
“Licenza condizionale di uccidere”
Se il Codice dell’Ambiente sancisce il principio della tutela delle specie, ammette anche la possibilità di una deroga, “una licenza di uccidere a determinate condizioni”traduce la corte.
“Il cittadino medio si chiede perché non chiedete questa esenzione?”chiede il presidente.
“Se non lo capiamo è sfruttamento illegale”finisce per licenziare l'avvocato delle nove società. Traduzione: le turbine eoliche dovrebbero essere smantellate.
La difesa ricorda di aver messo in atto sistemi di rilevamento e di allarme per evitare perdite. Soprattutto, EDF Renewable sottolinea che il prefetto non li obbliga a chiedere un'esenzione, che la FNE vuole ottenere davanti al Consiglio di Stato.
Richiesta multa pesante e cessazione dell'attività per un anno
La Procura, citando una recentissima denuncia di fallimento amministrativo di tali parchi, denuncia “331 uccelli morti per 41 specie di cui 35 protette, nel 2023-2024 e malfunzionamenti su tutte le turbine eoliche”ha paragonato la lotta dell'associazione a quella di Davide contro Golia.
E prevedeva una multa di 750.000 euro, di cui 500.000 sospesi nei confronti delle 9 società, con la cessazione dell'attività per un anno e il divieto di ricorso al mercato pubblico ma anche sei mesi di reclusione nei confronti dell'amministratore delegato di EDF Renewable. Decisione del 17 marzo 2025.