l'essenziale
Durante i dibattiti della sessione plenaria del consiglio dipartimentale del Tarn-et-Garonne, l'estrema destra è riuscita a radunare alla sua causa tutta l'opposizione, compresi gli eletti che si autoproclamano “di sinistra”…
È giunto il momento di fare chiarezza. Anche all'interno del consiglio dipartimentale del Tarn-et-Garonne. Mentre l’“unione dei diritti” viene emulata nell’Assemblea nazionale, viene invitata anche all’assemblea dipartimentale, lunedì 16 dicembre 2024.
Leggi anche:
“Va bene signor Assad”, lettera anonima… Quando compaiono gli insulti nella sessione plenaria del consiglio dipartimentale
Per due volte la destra e l’estrema destra si sono accordate. Hanno preso sotto la loro protezione anche l’autoproclamato gruppo “centrale” dei “Mobilitati”, già in carica dal 2015 al 2021. Ma anche, cosa più sorprendente, un autoproclamatosi eletto di “sinistra”, Ghislain Descazeaux.
Per il sindacato degli studi LGV
Ciò è avvenuto innanzitutto per la designazione dei membri del sindacato aperto della mobilità congiunta del Tarn-et-Garonne per la linea ad alta velocità (LGV). La maggioranza aveva quindi pensato a cinque titolari (Michel Weill, Jean-Michel Baylet, Valérie Rabault, José Gonzalez e Marie-Claude Nègre) e cinque sostituti (Catherine Bourdoncle, Anne Ius, Jean-Luc Deprince, Jérôme Beq e Alain Belloc).
Le opposizioni hanno unito le loro voci per proporre una lista comune, riunendo gli eletti del Rassemblement National (Romain Lopez e Any Delcher) con gli ex deputati di Brigitte Barèges (oggi UDR) al municipio di Montauban (Bernard Pécou e Clarrise Heulland), Mobilitati (Jean-Claude Bertelli) o anche Liliane Morvan, compagna del signor Descazeaux.
Alla fine è stata eletta la lista di maggioranza (sedici voti favorevoli). “Si tratta di un sindacato di studio. Tutto ciò che verrà intrapreso in termini di lavoro sarà votato dal consiglio dipartimentale”, rassicura Valérie Rabault.
Per un contributo di 200.000 euro
Al termine della seduta, dopo le 16, è stata esaminata anche una proposta di tutte le minoranze e le persone non registrate, riguardante un sussidio di 200.000 euro per l'ospedale intercomunale di Castelsarrasin-Moissac.
Un tema già sollevato dal sindaco della città di Uval nella precedente seduta di ottobre. Un desiderio che sembra essere in disaccordo con tutti gli orientamenti di bilancio presentati lunedì 16 dicembre da Valérie Rabault, basati piuttosto sul controllo delle spese per l'anno 2025, di fronte al contesto inflazionistico da un lato, e al calo delle stanziamenti dello Stato per circa dieci milioni di euro.
E, infine, di fronte al drastico calo del risparmio netto, che scenderà da 35 a 3 milioni di euro tra il 2023 e il 2024. La proposta sarà comunque discussa in una prossima sessione.