Allineato al riferimento “ Senegal 2050 »la legge finanziaria 2025, stimata in 6.395 miliardi di FCA, è strutturata attorno a riforme strategiche e massicci investimenti per rispondere alle sfide sociali, economiche e ambientali.
Il governo senegalese ha presentato un disegno di legge finanziario iniziale per l’anno 2025 per un importo totale di 6.395 miliardi di FCFA, caratterizzato da un’ambizione di trasformazione sistemica e in linea con il quadro strategico ” Senegal 2050 “. Questo bilancio vuole essere una risposta alle sfide urgenti del paese, consolidando al contempo i risultati sociali ed economici.
La sovranità alimentare ed energetica costituisce un asse centrale, mobilitando 1.070 miliardi di FCFA per migliorare la produttività agricola, modernizzare i settori della pesca e sviluppare le industrie agroalimentari. Nel settore energetico, progetti strategici, come una rete di gasdotti, sosterranno la transizione verso energie più pulite.
L’istruzione e la formazione professionale beneficeranno di 1.377 miliardi di FCFA per modernizzare le infrastrutture scolastiche, allineare i programmi alle esigenze del mercato del lavoro e migliorare l’occupabilità dei giovani.
La spesa sociale rappresenta il 34,5% del bilancio generale, con particolare attenzione alla sanità, all’istruzione e alla lotta alle disuguaglianze sociali e territoriali.
Il governo prevede una crescita economica dell’8,8% nel 2025, trainata dalle attività di petrolio e gas. L’inflazione, dal canto suo, dovrebbe stabilizzarsi all’1,9%, mentre le entrate interne aumenteranno del 20% rispetto al 2024.
Il deficit di bilancio, stimato al 7,08% del PIL nel 2025, dovrà essere ridotto al 3% entro il 2027. Per diversificare le fonti di finanziamento e rafforzare la sostenibilità del debito, il governo sta pianificando meccanismi innovativi come i Diaspora Bonds.
Questo bilancio, prima pietra miliare nella visione del presidente Bassirou Diomaye Faye, riflette un’ambizione chiara: costruire un Senegal sovrano, competitivo e inclusivo, capace di inserirsi nel circolo delle economie emergenti entro 25 anni.
AC/SF/APA