La città di Sète chiede un rendiconto della sua partecipazione per abitante rispetto all'aiuto annuale assegnato al Servizio dipartimentale dei vigili del fuoco e di soccorso (Sdis) dell'Hérault. Gli eletti Véronique Calueba e Gabriel Blasco difendono il Dipartimento.
Durante l'ultimo consiglio comunale, il municipio di Sète si è commosso nel constatare che è il comune del dipartimento con la più alta quota di contributo per abitante per l'aiuto annuale allo Sdis de l'Hérault (86 euro). “Non è l’importo ad essere contestato, aveva martellato il municipio, questo è il metodo di calcolo. Ci chiediamo se questa distribuzione sia equa rispetto ad altri comuni dell'Hérault.” La quota degli aiuti di Sète a Sdis ha raggiunto quest'anno i 4,9 milioni di euro, quando il funzionamento della caserma di Sète ammonta a circa 7,1 milioni di euro.
“Ci sarebbero voluti 20 anni perché il sindaco si rendesse conto che sta pagando questo prezzo?”
Queste dichiarazioni non sono piaciute alla coppia di eletti dipartimentali, Véronique Calueba e Gabriel Blasco. “Siamo sorpresi di questo tempismo. I prezzi Sdis non sono cambiati dal 2001. Ci sarebbero voluti 20 anni perché il sindaco si rendesse conto che sta pagando questo prezzo?”
Per i due eletti di sinistra il Comune evidenzia questo problema “in un momento in cui il Dipartimento è in difficoltà finanziarie”. Detto questo, “l’importo è significativo”riconoscono. “Ma lo è anche per il Dipartimento. I contributi hanno consentito investimenti importanti. La caserma di Sète è moderna e di estrema qualità. Nel 2024, nella caserma di Sète saranno investiti 1,1 milioni di euro, con una scala antincendio, un'ambulanza, un un veicolo sanitario, un camion antincendio boschivo… Al momento dell'incendio delle Gardiole eravamo molto contenti di questi mezzi. Sono anche 830! 000 euro nel 2022 e 520mila euro nel 2023. Il Dipartimento non abbandona gli investimenti nelle caserme.”
Per quanto riguarda il metodo di calcolo, i due eletti precisano che è stato deciso oggettivamente nel 2001. “Non possiamo accusare il Dipartimento di disonestà. Si tratta di una perequazione con un numero significativo di criteri: la popolazione, l’aliquota fiscale, il porto…”