Anta Babacar Ngom era alla guida della Corte d’appello di Dakar martedì scorso, il giorno dopo il suo insediamento nell’Assemblea nazionale come membro della XV legislatura. Les Échos, presente all’udienza, discute di un improbabile caso riguardante l’ipoteca di un edificio all’insaputa del suo proprietario che altri non è che il presidente del movimento Alternativa per la prossima generazione di cittadini (Arc).
“Sulla base di documenti falsi, in particolare una falsa procura, un falso rendiconto finanziario, ecc., un edificio appartenente ad Anta Babacar Ngom è stato ipotecato a Orabank, dal signor Samb, con la complicità di T. Ndiaye, agenzia principale di Orabank Thiaroye e NP Dieng otterranno un prestito di 85 milioni di franchi», precisa il giornale citato da Seneweb.
La stessa fonte ricorda che il caso risale al 2021. “Quando ha saputo da un documento dell’ufficiale giudiziario che c’era stato un cambio di proprietà relativo al suo edificio R+5 situato ad Almadies, in riva al mare, [la plaignante] caduto dalle nuvole”.
Condannati in primo grado, gli imputati hanno presentato ricorso. Ribadendo le sue accuse, la candidata sconfitta alle elezioni presidenziali del 24 marzo confida “di non aver mai venduto il suo edificio” e di “non aver dato procura a nessuno per intraprendere alcuna azione su questo edificio”. “Sig. Samb et Cie ha fatto credere alla gente che si tratta di un edificio semplice e spoglio, quando invece si tratta di un edificio R+5”, insiste Anta Babacar Ngom.
L’accusa ha chiesto la conferma della prima sentenza nonostante le smentite degli imputati. Deliberato il 21 gennaio, conclude Les Échos.
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