Il 4 dicembre 2024, le Chiese cattolica romana e riformata in Svizzera hanno firmato un contratto di cooperazione per l’“Ufficio di coordinamento ecumenico nazionale della cappellania nei servizi sanitari”. Il progetto intende rafforzare la collaborazione ecumenica delle Chiese e garantire la loro presenza e influenza nel campo della sanità a livello nazionale.
Il contratto di cooperazione è stato concluso tra la Conferenza episcopale svizzera (CES), la Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) e la Chiesa evangelica riformata svizzera (EERS), a Engelberg (OW), informano i firmatari in un comunicato stampa.
L’ufficio di coordinamento inizierà i suoi lavori nella primavera del 2025. Deve garantire che le voci delle chiese siano ascoltate nei dibattiti sulla politica sanitaria e che la cappellania ecclesiastica continui ad essere vista come un elemento indispensabile del sistema sanitario. Temi come la demenza, le cure palliative, l’assistenza spirituale e la protezione dei dati sono al centro dell’attenzione. Le decisioni sulla politica sanitaria vengono prese sempre più a livello federale – uno sviluppo che incoraggia le chiese a coordinare la loro azione, spiega il testo.
Valorizzata la diversità delle competenze religiose
L’ufficio di coordinamento viene creato sotto forma di una semplice società nella quale le tre organizzazioni responsabili sono equamente rappresentate. Un comitato direttivo assume la direzione strategica, mentre una persona o un team incaricato si occupa del lavoro operativo. Il finanziamento per la posizione è condiviso tra RKZ (60%) e EERS (40%). Il posto di coordinamento costerà 180 000 franchi all’anno. Roland Loos, presidente dell’RKZ, sottolinea il valore dell’impegno ecumenico: “La creazione dell’ufficio di coordinamento nazionale è un segno importante del peso della collaborazione ecumenica. Insieme possiamo rafforzare la presenza della cappellania della Chiesa.
Il progetto è stato sviluppato attraverso un processo partecipativo durato diversi anni. La diversità delle competenze cantonali e confessionali non viene solo rispettata, ma utilizzata come risorsa per soluzioni innovative. (cath.ch/com/rz)
© Catholic Media Center Cath-Info, 05.12.2024
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